primanovara.it, 12 settembre 2024
Con “Le notti di Cabiria” venerdì 13 settembre a Novara lo spettacolo nella Casa circondariale e il 14 una speciale replica alla Rizzottaglia. La rassegna “Le Notti di Cabiria” ancora protagonista nella Casa Circondariale di Novara. Ma dopo l’esperienza dello scorso anno, con lo spettacolo di Mauro Pescio “Io ero il milanese”, questa volta cinque detenuti saliranno sul palco come interpreti: venerdì 13 settembre alle 17.30 appuntamento con “Amleto Principe dei Palazzi” (evento già sold out).
Novara: detenuti sul palco con “Amleto” - La pièce firmata da Cabiria Teatro (il debutto nel 2023 all’interno del festival NU Arts and Community) verrà replicata sabato 14 settembre alle 21 alla Corte degli Speziali, nel complesso Tetti Verdi sempre a Novara (biglietto intero a 12 euro e ridotto a 10 su vivaticket.com). A Palazzo Natta la conferenza stampa di presentazione. “La loro partecipazione, - hanno detto Mariano Arenella ed Elena Ferrari, direttori artistici di Cabiria Teatro in occasione della presentazione - secondaria ma non marginale rispetto agli attori professionisti, acquisisce un’importanza fondamentale nello spettacolo che parla di povertà, emarginazione e possibilità di riscatto, rendendo questi termini pregni di significati concreti”.
Il progetto è realizzato grazie alla collaborazione della nuova direttrice della Casa Circondariale Anna Maria Dello Preite, del personale di Polizia Penitenziaria e dei detenuti. “Una nuova esperienza per me, un’occasione reale e concreta per far conoscere alla comunità esterna il carcere, spesso rappresentato con toni esasperati e non fedeli alla realtà - così Dello Preite -. Sono convinta che l’attività teatrale possa avere ricadute sociali importanti tra gli ospiti, mettendo in luce la loro umanità e ricordandoci che ci troviamo di fronte a delle persone”. Presente Bruno Mellano, garante regionale dei detenuti: “Occorre fare sintesi e sinergia tra le diverse esperienze di teatro in carcere: un elemento forte, innovativo e scatenante forze positive. In autunno a Torino al Consiglio Regionale proporrò una riunione tra i vari operatori con l’obiettivo di garantire stabilità a tutte queste esperienze”. Nathalie Pisano, garante del Comune di Novara: “Il teatro è uno dei modi per aprire la realtà carceraria alla città e al mondo esterno. La pratica teatrale permette ai detenuti di esprimere i loro sentimenti e di migliorare l’autostima”. Per Teresa Armienti, assessore alle Politiche sociali, “il teatro favorisce l’incontro tra comunità e realtà carceraria affinché non ci siano più pregiudizi e paura nei confronti di questo luogo”.
Replica “interattiva” alla Rizzottaglia - Sabato 14 settembre alle 21 si replica nel quartiere della Rizzottaglia dove lo spettacolo è nato lo scorso anno in seguito a una serie di interviste fatte agli abitanti e realizzate con la collaborazione di Territorio e Cultura Odv, in particolare di Giacomo Balduzzi e Davide Servetti. È necessario portare con sé il proprio smartphone con cuffie perché l’interazione tra Amleto e il pubblico avverrà tramite un sito creato appositamente per la pièce e gli spettatori saranno “accompagnati” in giro per il quartiere pur rimanendo seduti comodamente in platea. Potranno guardare quello che succede nelle strade della città e anche dovranno decidere, commentare e votare ogni mossa di Amleto.
Per questa replica, realizzata all’interno del progetto “(F)atti di Quartiere”, sempre in collaborazione con Territorio e Cultura Odv e sostenuta da Fondazione Cariplo, gli abitanti della Rizzottaglia saranno coinvolti direttamente in alcune scene. Al centro, le parole di Arenella, “il rapporto con il potere di chi sta ai margini, di chi è sempre stato escluso dalle decisioni dei piani alti, relegato in zone periferiche, di chi viene allontanato dalla comunità come qualcosa di vergognoso che non si deve vedere perché povero e che, molto probabilmente, crescerà e morirà povero, come i suoi genitori”.