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di Marco Benvenuti

La Stampa, 20 aprile 2024

A Palazzo di giustizia letto l’elenco dei 54 nomi di detenuti e agenti penitenziari morti da inizio anno. Morti in carcere o di carcere. Un elenco lungo quello che ieri, nei corridoi del tribunale dove un mese fa è stato posizionato un totem “conta suicidi”, viene letto dal garante cittadino dei detenuti, Nathalie Pisano, da quello regionale Bruno Mellano, dal magistrato di Sorveglianza Marta Criscuolo, dal presidente della Camera penale Alessandro Brustia e da don Dino Campiotti, primo storico garante novarese: 54 nomi di detenuti morti da inizio anno, da Patrick, 20 anni, a Teramo, all’anonimo di 77 a Rebibbia. Di questi 31 sono suicidi: 32 da ieri pomeriggio. A cui si aggiungono 4 suicidi di agenti della polizia penitenziaria.

“Ci vogliono misure urgenti ma strutturali”, grida Pisano nel giorno in cui la conferenza dei garanti italiani lancia un monito per interventi risolutivi. Aggiunge: “Ci troviamo qui a un mese dall’appello del presidente Mattarella contro il dramma di chi si toglie la vita in cella. Dobbiamo farlo nostro e lavorare in rete. Mi sto attivando per creare un “tavolo carcere” a Novara e rinnovo il mio appello per la ricerca di volontari, anche nel settore assistenza sanitaria. Serve un “banco del farmaco” perché spesso i detenuti non possono pagare i farmaci necessari”. “Chiediamo un intervento forte - le fa eco Mellano - perché altrimenti non possiamo far altro che contare morti e feriti”. E don Dino: “Il carcere non sia solo luogo di punizione ma soprattutto di ripresa”. Secondo il giudice Criscuolo è importante creare opportunità di reinserimento per chi sta scontando una pena, in modo che non viva con ansia e sofferenza il periodo di detenzione ma soprattutto quello in cui uscirà: “Sarebbe bello avere iniziative di formazione con le aziende. Il carcere dev’essere occasione di crescita non un parcheggio. Dopo i protocolli con Assa e Cassa edile, avevo proposto corsi da idraulico ed elettricista, ma c’è molta burocrazia”.

La Camera penale vuole sollecitare gli enti preposti perché la formazione fra le mura del carcere sia sempre più ampia. Il corso per muratori ha avuto successo: per 18 posti sono arrivate 53 domande. Nel 2024 a Novara non ci sono stati suicidi. Negli ultimi 3 anni si sono registrati 2 casi, l’ultimo a luglio 2023 quando un detenuto che da lì a poco sarebbe uscito si è impiccato: subito soccorso, era morto in ospedale. Dal 2021 al febbraio 2024 altri 7 tentativi.