sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

ansa.it, 20 ottobre 2023

L’esperienza del Cammino di Bonaria entra nel carcere di Badu e Carros, a Nuoro, con i rappresentanti dell’omonima associazione che avanzeranno una proposta: utilizzare il Cammino come strumento di “messa alla prova” per la rinascita sociale di alcuni detenuti laddove la normativa lo consenta. Si parte con i reclusi minorenni, ma successivamente si avanzerà la richiesta anche per i detenuti adulti.

Sull’esempio del Cammino di Santiago, l’associazione ha pensato di confrontarsi con i detenuti di Badu ‘e Carros per raccontare e raccontarsi e per proporre il Cammino come occasione di rinascita e ripartenza. Per questo sabato 21 ottobre, alle 9, lungo la Statale 129 all’altezza della rotonda che porta al carcere, si terrà la cerimonia di posa della pietra del Cammino di Bonaria con la scritta Siste Viator (fermati pellegrino per un momento di riflessione).

Poco dopo all’interno del carcere, il cappellano don Giampaolo Muresu celebrerà la santa messa cui parteciperanno i detenuti. Seguirà un dibattito con la direttrice del carcere Patrizia Incollu, la garante dei detenuti Giovanna Serra, il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu e il presidente dell’associazione Cammino di Bonaria Antonello Menne.

“Sull’esempio della realtà veneziana “Lunghi cammini” - spiega Menne - la nostra associazione intende proporre il Cammino per i progetti dei servizi sociali di messa alla prova nel processo minorile, che prevedono la sospensione del processo stesso e l’affidamento del minore a esperienze a forte impatto rieducativo, con l’obiettivo di evitare la sentenza di condanna. Sull’esempio di progetti già realizzati a Santiago, il Cammino di Bonaria vuole dare concretezza a questi percorsi di riabilitazione volti a evitare la detenzione e a proporre una esperienza di rinascita sociale”. L’idea è nata l’estate del 2022 quando un gruppo di pellegrini guidati da Antonello Menne ha percorso l’intero tracciato per verificarne gli aspetti tecnici e nella tappa all’altezza della rotonda che porta al carcere, c’è stata una sosta per un momento di meditazione.