sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Danilo Taino

Corriere della Sera, 20 aprile 2023

Al gennaio 2022, le testate nucleari nel mondo erano quasi diecimila, secondo il centro di studi di Stoccolma Sipri: 3.708 degli Stati Uniti, 4.777 della Russia, 350 della Cina, 290 francesi, 180 del Regno Unito, 165 del Pakistan, 160 indiane, 90 di Israele, 20 della Corea del Nord. Dalla fine della Guerra Fredda, gli arsenali si erano ridotti ma - dicono gli analisti di Sipri - la tendenza si è ora rovesciata.

Nel mondo, le testate nucleari tendono ad aumentare. Soprattutto, l’invasione russa dell’Ucraina ha creato il rischio che altri Paesi, oltre ai nove che già le hanno, si dotino della “bomba”. In questione c’è la deterrenza, la quale sta cambiando di genere con l’uso che ne fa Vladimir Putin. Per i decenni seguiti alla Seconda guerra mondiale, soprattutto durante la Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica, la deterrenza nucleare, fondata sulla certezza della mutua distruzione, ha frenato gli Stati dall’utilizzare gli arsenali di ordigni atomici. Congelati dalle paure reciproche. Ora, però, succede che Mosca di tanto in tanto minacci di usare l’arma nucleare per sostenere la sua aggressione all’Ucraina: per spaventare i sostenitori di Kiev e scoraggiarli dall’inviare armamenti potenti e sofisticati (non nucleari) che gli ucraini chiedono fin dall’inizio della guerra. La lentezza con la quale l’Occidente ha fornito queste armi a Volodymyr Zelensky si spiega in gran parte con il timore delle capitali europee e di Washington dell’escalation nucleare. La deterrenza che sta usando Putin è insomma questa: se date caccia da combattimento agli ucraini, dovrò usare qualche bomba nucleare.

In sé, la minaccia è poco credibile, anche se niente può essere escluso con certezza. Finora, l’Occidente l’ha però presa per buona. È un problema per l’esercito di Kiev. Ma lo è anche in termini generali. Se avere un arsenale nucleare significa che puoi minacciare e ricattare chi vuoi, anch’io ne voglio uno, possono pensare alcuni Paesi bellicosi.

Se il criterio della mutua distruzione viene meno perché uno dei contendenti alza le mani prima, il pericolo che altri Paesi accedano alla bomba nucleare per avanzare i loro obiettivi cresce: la deterrenza cambia di genere. Al gennaio 2022, le testate nucleari nel mondo erano quasi diecimila, secondo il centro di studi di Stoccolma Sipri: 3.708 degli Stati Uniti, 4.777 della Russia, 350 della Cina, 290 francesi, 180 del Regno Unito, 165 del Pakistan, 160 indiane, 90 di Israele, 20 della Corea del Nord. Dalla fine della Guerra Fredda, gli arsenali si erano ridotti ma - dicono gli analisti di Sipri - la tendenza si è ora rovesciata e anche la retorica nucleare cresce. Se la “nuova deterrenza” alla Putin continuerà a funzionare, la proliferazione nucleare potrebbe attrarre nuovi attori. Inquietante.