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di Liana Milella

La Repubblica, 22 settembre 2022

Fa il pieno di voti l'ex segretaria di Mi Paola D'Ovidio. A sinistra vince Area su Magistratura democratica e passa il suo candidato Cosentino. Albamonte di Area: “È ancora presto per dire che la magistratura sterza verso destra”. Musolino di Md: “Siamo tornati a incuriosire i colleghi”.

Vento di destra per il nuovo Csm. Mentre la sinistra si divide, anche se per la somma dei voti ha la maggioranza. Per il momento, e solo per i primi due eletti, c’è anche una “vittoria” delle correnti rispetto ai candidati senza sponsor. Dalla Cassazione escono i primi due futuri consiglieri di palazzo dei Marescialli, i magistrati di legittimità in arrivo dalla Suprema corte. Bisognerà aspettare stasera, o addirittura domani per 5 pubblici ministeri pm, e forse venerdì, per i 13 giudici.

Ma dopo la prima giornata di spoglio - si è votato tra domenica e lunedì - ecco che al primo posto si piazza Paola D’Ovidio, l’ex segretaria di Magistratura indipendente, quindi una toga “di apparato”. Che nella vita è sostituto procuratore generale in piazza Cavour. I votanti sono stati 7.911. D’Ovidio porta a casa 1.860 voti, con un netto distacco rispetto ad Antonello Cosentino, esponente della sinistra di Area, giudice civile ugualmente in Cassazione, che ne prende 1.226.

Puntiamo un riflettore sui 634 voti di distacco tra D’Ovidio e Cosentino. E confrontiamoli con i 696 voti che ha portato a casa Antonello Magi, il candidato di Magistratura democratica - le storiche “toghe rosse” - che per la prima volta dopo anni si è presentata da sola “divorziando” da Area. Anche se la separazione, per niente consensuale, era già maturata da tempo. Quei voti, in termini di tendenza, dicono che la sinistra di fatto ha la maggioranza dei consensi delle toghe con 1.922 voti. Ma, come accade anche nella politica, proprio le divisioni a sinistra fanno il gioco della destra.

I segretari delle due correnti, Area e Md, reagiscono diversamente. Eugenio Albamonte di Area si dichiara “soddisfatto per il risultato della Cassazione che, nonostante la scissione di Md, ci consente di riconquistare il seggio dopo quattro anni con un magistrato eccellente”. Ma aggiunge che “è ancora presto per anticipare valutazioni generali su un’elezione i cui esiti rimangono imprevedibili”. Quanto a Md che ha scelto di correre da sola, Albamonte non nasconde di essere critico, come del resto ha fatto anche in passato. “Se avesse fatto scelte diverse il risultato sarebbe più visibile”. Ma proprio Albamonte mette in rilievo i numeri “forti” della sinistra: “Sommando i nostri voti con i loro si capisce che è ancora presto per dire che la magistratura sterza verso destra”.

Non ha dubbi invece sulla corsa separata il segretario di Md Stefano Musolino. “Il risultato di Lello Magi dice che Md è tornata ad incuriosire la magistratura. Il risultato ci dà entusiasmo per far vivere le nostre idea e la nostra sensibilità culturale. Ottenere oltre il 10% dei voti validi, nel brevissimo tempo concesso dalla campagna elettorale feriale e quando ancora stiamo riorganizzando il gruppo, dopo il recupero di autonomia da Area, è un risultato incoraggiante”.

E che ne è degli altri candidati delle correnti e degli indipendenti, questi ultimi la vera novità dell’elezione del nuovo Csm che ha visto in corsa ben 87 aspiranti per 20 poltrone a palazzo dei Marescialli? Un numero che via Arenula, con la Guardasigilli Marta Cartabia, cita come esempio di una nuova legge elettorale (un maggioritario binominale con una quota proporzionale) che ha funzionato e ha bloccato i soli candidati delle correnti tradizionali, addirittura solo quattro pm per quattro posti nel 2018.

Come si sono piazzati gli altri candidati? Ecco i voti: Milena Falaschi di Unicost ha totalizzato 816 voti; Stanislao De Matteis, che si presentava come indipendente, 780 voti; Marco Rossetti, anche lui indipendente, 601; Giacomo Rocchi, sorteggiato da Altra Proposta, 522 voti; l’indipendenza Stefano Giaime Guizzi 244, mentre Silvia Salvadori, sorteggiata dalla Cassazione per garantire la parità di genere, 210 voti. Sono 768 le schede bianche e le nulle 187.

Il maggiore pettegolezzo della giornata riguarda proprio i 780 voti di De Matteis. “Indipendente quello? Ma non scherziamo, fino all’altro ieri era di Unicost” dice una fonte che vuole restare anonima. Certo è che De Matteis è una toga nota tra i colleghi, quale componente del Consiglio di giustizia tributaria, il Csm dei giudici fallimentari. I bene informati dicono che proprio su di lui sarebbero confluiti i voti spostati da Cosimo Maria Ferri, l’ex toga candidata con Renzi e deputato uscente, ma da sempre uomo forte di Mi, mentre non avrebbe goduto del suo appoggio Stefano Giaime Guizzi, avvocato di Luca Palamara nella sua controversia disciplinare.

Il conteggio dei voti riprende stamattina con i 5 pm, ma non è detto che il risultato esca già stasera, mentre i conteggi più complessi riguardano i 13 giudici, dove s’interseca il meccanismo maggioritario con quello proporzionale, e che si svolgeranno da domani.