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di Alessandra Arachi

Corriere della Sera, 24 novembre 2023

Destra e sinistra d’accordo sul nuovo disegno di legge approvato al Senato che prevede misure più stingenti per stalker e maltrattamenti. È un testo corposo di diciannove articoli il ddl sul rafforzamento delle misure di contrasto alla violenza sulle donne, principalmente in ambito familiare, approvato in via definitiva in Senato. È Il cosiddetto ddl Roccella, dal nome della ministra delle Pari opportunità che lo ha realizzato insieme ai ministri dell’Interno Matteo Piantedosi e della Giustizia Carlo Nordio. Alla Camera era stato approvato a fine ottobre all’unanimità e sempre all’unanimità ha avuto il via libera al Senato ed è dunque diventato legge mercoledì pomeriggio, il 22 novembre, tra gli applausi di tutte e due le parti dell’emiciclo di Palazzo Madama. È un testo importante. Prevede una stretta a tutto tondo sulle misure di contrasto alla violenza sulle donne, ma il suo obiettivo principale è quello di rafforzare la cosiddetta prevenzione secondaria. È fondamentale questa prevenzione che si dice secondaria perché mira a tutelare la donna dopo che ha denunciato l’uomo violento.

Tempistica - Ci vuole coraggio a fare questo passo, troppo spesso è proprio dopo la denuncia che la violenza dell’uomo sfocia nella furia dell’omicidio. Ecco quindi che la nuova legge prevede la necessità di velocizzare la valutazione da parte del giudice delle esigenze cautelari: deve decidere entro trenta giorni. E deve poi applicarle entro venti.

I reati spia - Le esigenze cautelari vengono estese ai cosiddetti “reati spia” che sono reati che prima venivano trascurati e che invece sono i più pericolosi. Per questi reati la donna vittima di violenza può chiedere al questore l’ammonimento. Parliamo del reato di stalker, per primo e in generale di tutti quegli atti che hanno carattere persecutorio: la violenza privata, la minaccia aggravata, la violazione di domicilio. Anche lo sfregio con l’acido. È stato messo tra i reati spia pure il revenge porn, quell’orribile sfregio di far girare in rete o sui social filmini della donna ripresa in momenti di intimità.

Flagranza differita - Tra le misure più innovative l’arresto in flagranza differita. Vuol dire che l’uomo violento può essere arrestato anche dopo aver commesso il reato, purché entro le quarantotto ore e con prove evidenti, come ad esempio le riprese di telecamere o anche di video amatoriali.

Braccialetto elettronico - Quanto al braccialetto elettronico, la nuova legge prevede un obbligo di verificare la funzionalità di questo braccialetto che viene messo al polso dell’uomo violento per monitorare la sua posizione ed impedire che si avvicini alla vittima. È già capitato, purtroppo, di femminicidi commessi perché il braccialetto elettronico non aveva funzionato.

Nel caso in cui l’uomo manometta il braccialetto, la durata della sorveglianza speciale verrà aumentata e non potrà durare meno di quattro anni, mentre se l’uomo violento rifiuta il braccialetto la stessa misura non potrà essere inferiore ai tre anni. Altra novità l’aumento del divieto di avvicinamento alla vittima, portato a cinquecento metri.