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di Andrea Aversa

L’Unità, 4 gennaio 2024

La battaglia della sorella Marisa. Era il 12 ottobre del 2022 quando il giovane è stato trovato senza vita nel carcere di Oristano. Diversi gli elementi emersi che hanno convinto l’autorità giudiziaria. Lo scorso ottobre il parlamentare Roberto Giachetti ha anche presentato un’interrogazione al ministro Nordio. La mattina del prossimo 12 gennaio, secondo quanto appreso da l’Unità, sulla salma di Stefano Dal Corso sarà effettuata prima una tac. Successivamente, a partire dalle 14, sarà eseguita l’autopsia. Il tanto atteso e voluto esame autoptico che finalmente dovrà chiarire le cause del decesso del giovane. Quest’ultimo, romano e 42enni, è stato trovato senza vita il 12 ottobre del 2022 in una cella del carcere di Massama, alle porte di Oristano. In un primo tempo il caso era stato chiuso come un suicidio per impiccagione, ma è stato riaperto a settembre grazie alle rivelazioni della moglie di un detenuto raccolte da Marisa Dal Corso, sorella della vittima.

Già lo scorso 28 dicembre, in occasione di una conferenza stampa convocata dalla famiglia Dal Corso (alla quale hanno partecipato il loro avvocato, il legale Armida Decina, il Garante dei detenuti di Roma Valentina Calderone, la Presidente di Nessuno tocchi Caino Rita Bernardini e l’opinionista Luigi Manconi), la sorella Marisa aveva annunciato la grande novità: la Procura sta indagando per omicidio volontario al momento contro ignoti.

“Ce l’abbiamo fatta, ci hanno detto sì all’autopsia - ha commentato con l’Ansa Marisa Dal Corso - Speriamo adesso che si arrivi alla verità sulla morte di Stefano, quella che abbiamo sempre sostenuto, e cioè che è stato ucciso. In questo modo potremmo chiudere finalmente questa terribile vicenda”. Per ben sette volte l’avvocata Decina aveva chiesto, senza successo, che si svolgesse l’esame autoptico sul corpo di Stefano. Adesso la procura di Oristano ha deciso per gli accertamenti necroscopici e il prossimo 12 gennaio affiderà l’incarico al medico legale Roberto Demontis.

L’autopsia sarà eseguita a Roma, presso l’ospedale Gemelli. La famiglia avrà i suoi consulenti: il medico legale Claudio Buccelli, l’ematologa forense Gelsomina Mansueto e l’esperto tossicologico Ciro di Nuzio. La svolta è arrivata nelle ultime settimane con le rivelazioni di supertestimone, raccolte anche queste da Marisa Dal Corso e depositate in procura. Si tratta di un agente della polizia penitenziaria secondo il quale Stefano è stato ucciso perché aveva sorpreso due agenti durante un rapporto sessuale. Il detenuto sarebbero quindi stato portato in una cella e ucciso a manganellate, poi colpito con una spranga per provocare la rottura dell’osso del collo e simulare il suicidio.