sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Liana Milella

La Repubblica, 22 giugno 2023

L’ex ministro della Giustizia: “Il Guardasigilli vuole mandare alcuni messaggi a settori sociali più direttamente interessati a forme di criminalità economica”

Andrea Orlando, esternazioni da editorialista quelle di Nordio contro la “stampa faziosa” o da ministro?

“Un ministro ha tutto il diritto di partecipare ad eventi pubblici e regalare commenti sagaci. Dovrebbe però evitare cortocircuiti istituzionali e definire un nesso tra ciò che dice come brillante conversatore e ciò che fa come ministro”.

Intercettazioni, Nordio attenta alla libertà di captare i reati e imbavaglia la stampa?

“Da anni si evocava l’esigenza di intervenire, lo facemmo e ci furono polemiche. Ma tenemmo aperto il confronto con tutti: stampa, avvocatura, magistratura. Si raggiunse un buon punto di equilibrio. Non lo dico io, ma il Garante della Privacy, che ha escluso ci siano state violazioni da allora su questo fronte. Si è responsabilizzato il capo delle procure per le fughe di materiale e credo che questa sia la principale ragione della diminuzione dei casi. Nordio dovrebbe spiegare su quale casistica successiva alla riforma intenda intervenire, anche per sapere se ci sono stati illeciti disciplinari che eventualmente avrebbero dovuto essere sanzionati”.

Il procuratore Melillo ribatte che “non ci sono ascolti inutili”...

“Melillo ha espresso una verità storica. Per le tipologie di reato per cui si prevedono le intercettazioni tale strumento è stato determinante”.

Che ne pensa delle norme rispetto ai social?

“Proprio dal confronto al tempo della riforma emerse un dato: è pericoloso rendere non pubblicabile ciò che è sostanzialmente pubblico. Ed è velleitario farlo al tempo dei social, rischia di alimentare una gestione torbida di informazioni riservate”.

Sull’evasione fiscale quello di Nordio è un libera tutti?

“Il segnale è rivolto agli evasori: l’evasione non è colpa loro, ma delle leggi farraginose. Usa un argomento parzialmente vero, non per proporre una semplificazione ma per costruire una giustificazione morale. Sa che quelle norme non possono essere depenalizzate ma ne evoca la possibilità. Si allinea alla parola d’ordine del “pizzo di Stato” della sua leader. Un chiaro messaggio politico ed elettoralistico”.

Nordio consiglia agli italiani di infrangere i codici?

“Vuole mandare alcuni messaggi a settori sociali più direttamente interessati a forme di criminalità economica. Lo fa a senso unico promuovendo una sorta di garantismo di classe: se sei un pubblico ufficiale e affidi senza gara a un parente una opera pubblica per un importo fino a 150mila euro non sei in alcun modo sanzionabile, se sei un evasore sei giustificato dalla complessità del fisco, ma se organizzi una spiaggiata rischi fino a 4 anni di carcere”.

Cancellare l’abuso d’ufficio va contro l’Ue. Voi che farete?

“Mi pare che Nordio abbia già ammesso il problema e affermato che se, l’Europa ce lo chiederà, riscriverà il reato. Ci sono convenzioni internazionali sottoscritte che ci impongono di prevedere figure di reato idonee a contrastare questi illeciti”.

Tre giudici anziché uno per autorizzare un arresto, ma senza avere i giudici, è una boutade?

“Se lo immagina questo governo con tutta la sua retorica “legge e ordine” al primo caso di fuga a causa dell’entrata in vigore della norma? Penso che si userà la scusa degli organici, che non saranno adeguati nell’arco dei prossimi due anni, per spostare più in là la palla”.

Fronte comune con M5S sulla giustizia?

“Al falso garantismo di Nordio non va contrapposto il giustizialismo ma la strada maestra indicata dalla Costituzione”.