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di Serena Riformato

La Stampa, 25 agosto 2023

Il sottosegretario alla Giustizia e l’iniziativa nel ddl contro la violenza di genere. Durante la telefonata con Andrea Ostellari, sottosegretario leghista alla Giustizia con delega per il trattamento dei detenuti, arriva la notizia dell’ennesimo tentativo di suicidio in carcere: ad Avellino una donna ha provato a togliersi la vita ingerendo candeggina. “Stiamo seguendo questa escalation di casi”, commenta. “Dobbiamo fare di tutto per evitarli”.

Un primo passo per tamponare la solitudine dietro le sbarre potrebbe arrivare con un provvedimento atteso in Consiglio dei ministri a settembre: “Ai detenuti verranno concesse più telefonate rispetto alle quattro al mese previste finora”. Davanti agli stupri, però, il sottosegretario sposa la linea dura del suo partito: “Quando il disegno di legge Nordio-Piantedosi-Roccella arriverà alla Camera, proporremo la castrazione chimica come emendamento della Lega o del governo, se ci sarà condivisione”.

Partiamo dal provvedimento di settembre: le associazioni per i diritti dei detenuti sostengono che la proposta di aggiungere due telefonate in più al mese sia “inconsistente”...

“Prima di criticare bisogna vedere il testo definitivo. Al momento si consentono al detenuto, in regime ordinario, quattro telefonate al mese. Intanto, di base, diventeranno sei. La vera novità è che il direttore dell’istituto penitenziario potrà andare oltre questo limite e permettere comunicazioni anche giornaliere, se lo riterrà opportuno”.

Per buona condotta?

“No, la decisione si baserà sulle relazioni scritte dagli educatori e dall’equipe d’osservazione. Anche quando il detenuto è appena entrato in carcere o magari in caso di soggetti prossimi alla scadenza. Poi non ci sono solo i condannati, ci sono anche gli imputati, ai quali a maggior ragione vanno permessi contatti con l’esterno”.

Perché non concedere telefonate quotidiane a tutti (salvo specifiche ragioni di sicurezza), com’è stato durante la pandemia?

“Ci sarebbe un problema di gestione. Quella era un momento emergenziale. Oggi siamo tornati alla normalità. Con il ministro Nordio concordiamo sull’esigenza di superare la norma ordinaria. Questa prima modifica adatterà il trattamento alle esigenze del singolo”.

Cos’altro ci sarà nel ddl sul carcere?

“Verranno inserire anche norme per la protezione di chi lavora all’interno degli istituti. Ci sarà un aggravamento di pena nei confronti di chi aggredisce il personale”.

Lei ha detto che la sorveglianza dinamica - che prevedeva celle aperte e libertà di movimento fra i corridoi del carcere - “ha fallito”. Si torna a chiudere?

“In realtà lo stabiliva già una circolare di luglio 2022. In questi mesi è stata applicata a zone. Oggi è consentito uscire dalla cella solo per ragioni specifiche, attività, colloqui, e per un massimo di otto ore”.

Non vede rischi nel costringere i detenuti più tempo in cella?

“Dipenderà dall’adesione di ogni singolo alle varie attività. Se uno non lavora, non fa formazione, non fa nulla, rimane in cella”.

Per il sovraffollamento: avrà un seguito l’idea di utilizzare le caserme dismesse?

“Il capo di gabinetto sta portando avanti un monitoraggio e al termine sapremo le disponibilità per una soluzione di questo tipo. Si sta lavorando anche sulla ristrutturazione degli istituti minorili. Ripensare la detenzione dei minori sarà il vero tema del futuro”.

A questo proposito: il minorenne dello stupro di Palermo (ora maggiorenne) è stato trasferito dalla comunità al carcere...

“Dobbiamo cercare di essere inflessibili, ma agire con misure che puntino sulla prevenzione, non solo per i giovani, ma anche per gli adulti che commettono reati legati alla violenza di genere”.

La Lega propone la castrazione chimica per chi stupra donne e bambini. È una strada percorribile?

“Perché no? Penso che sia un’utile proposta sul tavolo. È una soluzione rivolta a chi reitera il reato e ha dei problemi. Sarebbe solamente su base volontaria per chi si vuole curare”.

Ma può diventare una proposta dell’esecutivo?

“Quando il disegno di legge Roccella-Piantedosi-Nordio arriverà alla Camera, in fase di esame, proporremo la norma sulla castrazione chimica come emendamento della Lega o come emendamento governativo, se ci sarà condivisione”.

Ne avete parlato con gli alleati?

“Non ancora. Intanto la Lega mette a disposizione la proposta”.