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di Sara Busato

Corriere del Veneto, 5 settembre 2023

Il senatore del Pd: “Si ascoltino gli operatori”. Domani sit-in della penitenziaria. Sovraffollamento, deficit di agenti di polizia e aggressioni. Condizioni al limite per detenuti e guardie. È la difficile situazione che sta vivendo il carcere di Padova. Dopo le numerose aggressioni - sei agenti feriti in cinque giorni - il deputato del Partito Democratico, Alessandro Zan ha fatto visita ieri ai Due Palazzi.

“Ho sentito, da chi ha delega di governo in questo preciso settore, frasi che ancora inseguono il consenso più che la soluzione del problema - commenta l’onorevole - annunciare aumenti di pena o sanzioni aggiuntive per detenuti con questo tipo di problemi è inutile e dannoso. Il governo dovrebbe ascoltare gli operatori perché le soluzioni sono a portata di mano”. La stilettata è diretta ovviamente al ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Un problema quello del sovraffollamento già denunciato da tempo. L’area penale è un ambiente sovraffollato con un numero eccessivo di detenuti. Sono 630 i detenuti, ma dovrebbero essercene solo quattrocento. Una struttura che include anche coloro che sono condannati a pene tra uno e quattro anni, che in realtà dovrebbero essere ospitati nella Casa circondariale. Una condizione insostenibile già denunciata in più occasioni dai sindacati di polizia penitenziaria. “La situazione è al collasso - commenta Gianpietro Pegoraro Fp Cgil (Una carenza che determina una condizione di insicurezza sia per la Polizia che per i detenuti. Vanno potenziati i servizi che già esistono come l’ufficio esecuzione penale esterna”.

La polizia penitenziaria chiede un inserimento di altri cinquanta agenti che sarebbero sufficienti per coprire la carenza di organico. Un’altra criticità è la mescolanza di persone con diverse problematiche e fragilità, tra cui tossicodipendenza e malattie psichiatriche. Per il sindacato è necessario ed urgente istituire dei circuiti adatti di detenzione, con personale sanitario qualificato per il trattamento. Mancano inoltre protocolli di intervento ad hoc per gli agenti. Una situazione critica e fuori controllo esplosa nelle scorse settimane.

Come l’ultimo caso di un detenuto che ha mandato in ospedale due agenti di polizia penitenziaria, di cui uno con la mandibola rotta e cinquanta giorni di prognosi. Senza contare che da tempo al carcere circondariale manca un direttore che agevolerebbe la situazione e la soluzione dei problemi. Nel frattempo, su questo fronte il sottosegretario con delega al trattamento dei detenuti, Andrea Ostellari, in visita nei giorni scorsi, aveva promesso che a fine settembre si concluderà il corso di formazione per cinquantasette neodirettori in Italia.

Padova da sempre fiore all’occhiello del sistema carcerario italiano, a causa di carenze di organico e organizzative, sta compromettendo la sua funzione. Per questa difficile situazione, domani è stato organizzato dai sindacati, un sit-in di protesta davanti all’istituto.