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di Cristina Genesin

Il Mattino di Padova, 15 aprile 2023

Contestate sette azioni dimostrative. La maggior parte dei protagonisti sono studenti. Si chiama Ultima generazione ed è un movimento internazionale che - si legge nel suo sito - vuole stoppare la corsa verso “un futuro di siccità e un inferno climatico”. E, per farlo, dichiara di usare “la disobbedienza civile nonviolenta per chiedere ai rispettivi governi impegni concreti nel contrastare il collasso ecoclimatico”.

Dodici militanti di Ultima Generazione rischiano un processo davanti al tribunale di Padova per associazione a delinquere finalizzata a una serie di reati: l’interruzione di pubblico servizio, l’aver ostacolato la libera circolazione con un blocco stradale, più episodi di manifestazione senza l’obbligo del preavviso, il deturpamento di beni culturali e l’imbrattamento di luoghi, la violazione dell’ordine del questore di non fare rientro nel Comune di Padova (solo per due di loro).

L’inchiesta - Il pm Benedetto Roberti ha chiuso un’inchiesta avviata in seguito a un rapporto della Digos che ha messo insieme vari blitz organizzati dal movimento dell’ambientalismo estremo, destinato sempre a suscitare polemiche e reazioni. E si prepara a chiedere il processo: il più vecchio degli indagati ha 57 anni, il più giovane di 21; per la maggior parte si tratta di studenti universitari di facoltà scientifiche originari del Padovano (due del capoluogo, uno di Villa del Conte); gli altri di Belluno; Voghera; del Trevigiano (Follina, Carbonera e Mogliano); del Veneziano (Mestre); del Vicentino (San Nazario), del Veronese (Bussolengo) e del Bolognese (S. Lazzaro Savena). Tutti sono difesi dagli avvocati Leonardo De Luca di Venezia e Aurora D’Agostino del foro di Padova.

Sette episodi contestati - Il 29 aprile dell’anno scorso sono srotolati due striscioni che bloccano il traffico in via Venezia. Obiettivo: chiedere lo stop all’utilizzo dei combustibili fossili. All’arrivo della polizia i manifestanti oppongono resistenza “passiva”.

L’11 maggio, in occasione della chiusura del forum sull’energia e la sostenibilità “Duezerocinquezero”, organizzato da Comune e AssoEsco, è imbrattato il muro del Centro culturale Altinate con le scritte “Ultima Genera... Stop gas e carbone” e viene improvvisata una manifestazione. Il 10 giugno nuovo blocco stradale sul cavalcavia di Chiesanuova con manifestazione senza preavviso e due striscioni che occupano le due corsie di marcia.

Il 21 agosto tre attivisti si assicurano con una catena alle transenne all’interno della Cappella degli Scrovegni per protestare contro l’utilizzo di gas e carbone, gridando a voce alta il loro dissenso e rendendo impossibile la visita ai turisti.

Il 7 settembre in tre tentano di usare le vernici spray sui muri della sede regionale della Lega a Noventa Padovana nei giorni in cui il leader del Carroccio Matteo Salvini è in Veneto. Ma l’azione è bloccata dall’intervento dei carabinieri e i giovani sono bloccati con l’attrezzatura pronta all’uso.

Il 21 dello stesso mese ci riprovano sempre a Noventa: stavolta viene messa in scena una sorta di “performance” con due militanti coperti da maschere, che raffigurano l’allora ministro per la transizione energetica Cingolani e il segretario leghista Salvini, mentre simulano l’uccisione di una ragazzina coperta di carbonella.

Il 6 ottobre scorso nuovo blocco stradale, della durata di mezz’ora, in una carreggiata di corso Australia per mostrare due striscioni con le scritte “Ultima Generazione No Gas” e “No Carbone”.

Il gruppo - Ultima generazione è nato alla fine del 2021 all’interno del gruppo internazionale Extinction Rebellion: social e sito web sono gli strumenti di comunicazione del gruppo che, anche a Venezia, hanno messo a punto azioni dimostrative come il blocco del Ponte della Libertà; due attiviste, invece, hanno incollato le proprie mani sulla cornice del dipinto “La tempesta” di Giorgione nelle Gallerie dell’Accademia. Secondo la procura gli attivisti di Ultima Generazione nella città del Santo si sono strutturati sotto la guida di due leader, un bellunese e un trevigiano. L’avvocato De Luca, uno dei difensori, commenta: “Ritengo la contestazione dell’associazione per delinquere alquanto peculiare, non ravvisando elementi costitutivi di alcun sodalizio criminoso”.