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Il Mattino di Padova, 7 settembre 2023

L’assessore al Lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan dopo la sua dichiarazione choc sui detenuti prova a chiarire. Ecco la sua nota e l’audio integrale della dichiarazione contestata. “Non esistono regole d’ingaggio chiare in assoluto, quando abbiamo a che fare con la peggiore umanità. Perché voi non avete a che fare con le signorine. Qua dentro abbiamo la parte degenerata della società”. Con queste parole l’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, aveva commentato i recenti episodi di violenza che si sono verificati ai danni di alcuni agenti della polizia penitenziaria mentre erano di servizio al carcere Due Palazzi di Padova.

Le dichiarazioni sono state espresse durante il sit-in organizzato dai sindacati di polizia penitenziaria nella mattinata di mercoledì 6 settembre. Manco a dirlo le sue parole hanno sollevato un vespaio di polemiche. Così l’assessora - il giorno dopo - ha cercato di raddrizzare il tiro. Ed ecco che “voi (gli agenti di polizia penitenziaria, ndr) avete a che fare con la peggiore umanità” è diventato un più sobrio “Gli agenti non hanno a che fare con la vigilanza in una scuola dell’infanzia con le creature che sono la migliore umanità, ma in carcere, banalmente ribadisco, con persone che qualcosa di male nella vita devono averlo fatto per essere recluse”

Qui riportiamo la nota integrale diffusa dalla Regione Veneto

“Si stanno sviluppando polemiche pretestuose, perché ieri al carcere di Padova ho affermato esattamente il contrario: le regole di ingaggio sono fondamentali perché mettono il più possibile in protezione gli agenti nelle loro azioni e proprio agli agenti ho detto che il Protocollo operativo licenziato qualche giorno fa dal Ministero della Giustizia è un provvedimento molto significativo che va nella direzione della chiarezza e della cornice predeterminata di legalità nella gestione di eventi critici. Ho aggiunto anche che il lavoro degli agenti di polizia penitenziaria è tra i più difficili e che hanno fatto scelte coraggiose di vita avendo a che fare con situazioni impreviste e complesse da predeterminare, anche con il migliore Protocollo”.

Così l’Assessore al Lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, risponde alle polemiche rispetto alla sua visita alla struttura di reclusione di Padova. “Ero e sono sempre al fianco di chi veste la divisa - aggiunge Donazzan - e ieri la presenza al sit-in era per esprimere innanzitutto piena solidarietà agli agenti feriti e la preoccupazione, come assessore al lavoro, per la sicurezza sul lavoro di queste persone. Perché di questo si tratta. Gli agenti non hanno a che fare con la vigilanza in una scuola dell’infanzia con le creature che sono la migliore umanità, ma in carcere, banalmente ribadisco, con persone che qualcosa di male nella vita devono averlo fatto per essere recluse”.

“Certo - conclude l’Assessore - resta il faro della Costituzione che indica la funzione educativa e di recupero del carcere, e in questo, come Regione del Veneto, non siamo secondi a nessuno. In questi anni l’attenzione alle attività di istruzione e formazione nelle carceri del Veneto e in particolare a Padova sono state tante e non smetteremo di credere che attraverso le regole e la legalità, attraverso le attività formative e lavorative, si possano riqualificare le persone spingendole a riscattare la propria vita”.