sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Edoardo Fioretto

Il Mattino di Padova, 7 settembre 2023

L’assessora regionale al lavoro Elena Donazzan, di Fd’I, si presenta a sorpresa al Due Palazzi al sit-in dei sindacati della polizia penitenziaria. “Non esistono regole d’ingaggio chiare quando abbiamo a che fare con la peggiore umanità. Perché voi non avete a che fare con le signorine. Qua dentro abbiamo la parte degenerata della società”.

Pesano come piombo le parole con cui l’assessora regionale al lavoro di Fratelli d’Italia, Elena Donazzan, ieri mattina si è espressa sui recenti episodi di violenza che si sono verificati ai danni di alcuni agenti della polizia penitenziaria nel carcere Due Palazzi.

Le dichiarazioni sono arrivate dopo che l’assessora si è presentata all’ingresso della Casa circondariale per un’ispezione a sorpresa, mentre di fronte andava in scena l’annunciata protesta dei sindacati. Parole che accendono la protesta delle cooperative che lavorano tra le mura del carcere, cercando di offrire una seconda possibilità a chi, per un motivo o per un altro, si è trovato nella vita a compiere scelte sbagliate.

La visita a sorpresa - Dopo diversi, eclatanti episodi di violenza tra le mura del carcere - i più recenti avvenuti tra il 29 agosto e il 1 settembre - i sindacati di categoria avevano indetto per ieri mattina un sit in di fronte al penitenziario per chiedere maggiore sicurezza e maggiori tutele per i lavoratori. A sorpresa, intorno alle 10.30, da un’auto parcheggiata nel piazzale del Due Palazzi è sceso il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Enoch Soranzo. Poco dopo la sorpresa è raddoppiata, con l’arrivo anche dell’assessora al lavoro Elena Donazzan, uno degli esponenti apicali del partito di Meloni in Veneto. Il corteo di politici si è subito diretto all’ingresso della Casa circondariale. Quindi, in silenzio, hanno effettuato un’ispezione non programmata prima di incontrare il direttore.

Nel frattempo, all’ombra del Due Palazzi, una cinquantina di rappresentanti sindacali si confrontavano sulle crescenti difficoltà di operare all’interno del carcere padovano, tra crescenti episodi di violenza e detenuti dal temperamento sempre più difficile. All’uscita Donazzan è stata coinvolta nel dibattito. Con pazienza ha ascoltato tutti i presenti, per poi prendere l’impegno di trasmettere tutte le perplessità e le rimostranze al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Nel momento in cui però il segretario territoriale di Fns-Cisl, Matteo Iannizzi, ha fatto notare alcune incongruenze nel nuovo protocollo operativo della polizia penitenziaria (presentato proprio pochi giorni fa da Delmastro), l’assessora ha replicato secca: “Per consapevolezza so che non esiste una legge buona in assoluto, non esiste un decreto chiaro in assoluto. E non esistono regole d’ingaggio chiare in assoluto, quando abbiamo a che fare con la peggiore umanità, la parte degenerata della società”.

La protesta delle associazioni - Parole che non sono per nulla piaciute alle cooperative che al Due Palazzi cercano di dare una seconda occasione ai detenuti. Che li trattano, prima che da “degenerati”, da persone. Tra questi anche Ornella Favero, coordinatrice di “Ristretti orizzonti”, che si occupa di realizzare la rivista del carcere: “Mi viene da piangere. Sono a dir poco sconcertata - ha commentato dopo aver ascoltato le dichiarazioni dell’assessora Donazzan - In questi anni ho visto tante di quelle persone entrare e uscire dal carcere. Non auguro a nessuno di avere un figlio qui dentro. Ma se c’è una cosa che ho imparato, è che sono cose che possono capitare. A tutti”, spiega.

In poche parole, Favero crea un sottile filo rosso con cui cerca di spiegare come chiunque possa trovarsi a commettere scelte sbagliate nella propria vita, e ritrovarsi per qualche motivo dietro alle sbarre: “Non esistono solo i plurirecidivi, insomma. Ma parliamo comunque di esseri umani, e noi combattiamo per il cambiamento di tutti”. Poi conclude con una citazione: “Persino Agnese Moro, la figlia dello statista ucciso dalle Br, una volta disse: “io non voglio buttare via nessuno”. Ecco. Ricordiamocelo quando pensiamo che chi sta dietro alle sbarre sia “la peggiore umanità”.