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di Nicola Benvenuti

Il Gazzettino, 1 marzo 2023

Si sono celebrati i funerali di Francesco Tortorelli, deceduto a 9 anni a causa della malattia: i genitori hanno chiesto fosse una giornata di festa. La celebrazione è stata trasmessa in streaming nel carcere Due Palazzi di Padova, dove il papà Giuseppe lavora, alle dipendenze della cooperativa sociale Giotto.

Silenzio ed emozione, ma anche canti di gioia, lacrime e sorrisi, dolore, speranza e solidarietà: tutto per ricordare Francesco ed accompagnarlo all’ultimo incontro con il mondo terreno, pensandolo già beato in quello celeste, in un clima di festa.

Così sono stati celebrati i funerali di Francesco Tortorelli, il piccolo di 9 anni deceduto a causa di una malattia oncologica. In tanti ieri si sono fatti vicini ai genitori Giuseppe e Sonia Negrisolo, che nei quattro anni nei quali si è manifestato il male sono sempre stati accanto al loro piccolo supportati da molte persone, tutti con la segreta speranza che potesse essere debellato.

All’arrivo della piccola bara bianca, in un pomeriggio di sole, nonostante un vento di bora freddo sferzasse i volti, un arco di palloncini bianchi e verdi, il colore amato da Francesco, i disegni e i manifesti con i coriandoli lanciati dai suoi compagni di classe hanno quasi dato l’idea che non ci fosse un funerale, ma una festa, e nel presbiterio sembrava davvero di essere in un giardino, un piccolo paradiso terrestre, con tanti fiori bianchi, rose e margherite. Presenti in forma ufficiale anche i sindaci di Albignasego Filippo Giacinti, il bimbo infatti frequentava la quarta classe della primaria di San Giacomo, con il collega di Casalserugo Matteo Cecchinato, che nella mattinata era stato a far visita ai genitori.

Anche il vescovo Claudio Cipolla, che aveva conosciuto il piccolo, ha voluto essere presente con una lettera che don Federico Fortin, il parroco di Casalserugo, ha letto all’inizio della sua omelia. “La notizia della morte del piccolo Francesco è sconvolgente per tutti. Rivedere la fotografia dell’inaugurazione del patronato, con Francesco che con me taglia il nastro, ricordare che ero informato della lotta che stava vivendo e adesso vedere che non siamo stati esauditi nelle nostre preghiere, soprattutto quelle dei genitori e tue caro don Federico, è motivo di grande dolore come se noi stessi non fossimo stati ascoltati” scrive il vescovo.

E prosegue la missiva di monsignor Cipolla: “Non so cosa dire, non è tempo di insegnamenti, ma di silenzio virgola di vicinanza discreta virgola di umiltà di fronte ai misteri della vita punto nonostante tutto, con il cuore sulla croce come Gesù, ci affidiamo al padre l’unico di cui aver fiducia in questa circostanza anche se non capiamo prego con voi per la famiglia perché abbiano forza”. Le parole del vescovo sono state ascoltate in un silenzio profondo, all’interno e all’esterno della chiesa, dove era assiepata molta gente, oltre ovviamente a tanti bambini, compagni di scuola e amici di Francesco.

Il parroco don Federico Fortin ha ripreso il ricordo dell’inaugurazione del centro parrocchiale con il piccolo a tagliare il nastro: “Oggi posso dire che siamo stati onorati noi della tua presenza e un grazie a mamma Sonia e papà Beppe, che chiedendo che oggi fosse una giornata di festa, ci aiutate ad intravvedere un barlume di speranza”.

E ha toccato le corde dei presenti quando ha ricordato che “Arriva in Paradiso un esperto di draghi, di Pokemon e mostri da combattere, di costruzioni in lego spaventose. È stato sconfitto il drago più malefico?” si è chiesto don Federico, riprendendo la prima lettura tratta dall’Apocalisse. “Ai nostri occhi umani Francesco ha perso la battaglia contro il male, come Gesù sulla croce, ma proprio inghiottendo Cristo, la morte è stata distrutta da dentro, con una esplosione che ora fa gridare di gioia il nostro Francesco”, ha aggiunto don Fortin.

E la gioia che aveva accompagnato l’entrata del feretro in chiesa accompagnata dalle note di Mr Rain con la canzone sanremese Supereroe, ne ha accolto, tra gli applausi anche l’uscita, mentre i palloncini venivano lanciati in cielo e i compagni ed amici di Francesco si stringevano in un grande abbraccio ai genitori Sonia e Beppe, quasi a non volerli lasciare andare.

“Lascia a tutti coloro che lo hanno conosciuto un dono grandissimo”

Tanti i ricordi, parla la preside Silvoni: “Ha fatto dei veri miracoli per tutti perché ha creato grande aggregazione”. Tanti i saluti di commiato e le testimonianze portate al termine della celebrazione: la terapista che ha seguito Francesco del lungo calvario della malattia, i colleghi della cooperativa Giotto, dove lavora papà Beppe, che opera nel carcere Due Palazzi, dove il bimbo era conosciuto perché i detenuti da tempo pregavano per la sua salute.

Anche i due monaci del santuario di Nostra Signora del Pilastrello di Lendinara, padre Luca e Giovanni, amici di famiglia, che hanno concelebrato la messa, insieme all’ex parroco di Casalserugo don Piero Cervaro. I genitori Sonia e Giuseppe hanno affidato ad un amico un ringraziamento per quanti, medici, personale sanitario, volontari, si sono adoperati per le cure, l’assistenza e l’aiuto a Francesco nei lunghi anni della malattia, tra remissioni e recidive del male. A tutti hanno dato appuntamento per il prossimo 8 marzo, giorno del compleanno di Francesco, che avrebbe compiuto 10 anni. In quell’occasione ancora una volta la chiesa e il patronato, la comunità parrocchiale di Casalserugo faranno sentire a mamma e papà, che hanno perso l’unico figlio, calore, affetto e vicinanza.

La celebrazione trasmessa in carcere e 1.000 copie del libro di poesie di classe

La celebrazione del funerale di Francesco è stata trasmessa in streaming nel carcere Due Palazzi di Padova, dove il papà Giuseppe lavora, alle dipendenze della cooperativa sociale Giotto. La stessa, ha deciso di stampare mille copie del libretto “Una frase gentile tira l’altra”, raccolta di poesie della classe quarta, frequentata dal bambino che ne aveva scritta una: “Questa classe è un sole che splende e arde, ma ci sono cose che fanno sprofondare il sole in un baratro profondo. Se tutti siam felici però, il sole esce dalla nuvola e ritorna al suo lavoro da sovrano del cielo. La felicità deve regnare in questa classe, la rabbia è da buttare”. L’amministrazione di Casalserugo ha intenzione di dedicare alla memoria di Francesco una borsa di studio e un torneo di calcio. Al termine delle esequie sono state offerte per l’associazione “Il giardino della ricerca”.

Sicuramente un ruolo speciale lo hanno avuto i compagni di scuola, con le insegnanti e la dirigente scolastica Federica Silvoni che hanno seguito la famiglia Tortorelli in questi anni non facili. L’appuntamento se lo erano dati, insegnanti e genitori davanti alla scuola primaria Aldo Moro di San Giacomo di Albignasego, frequentata da Francesco: un grande lenzuolo bianco era stato appeso all’ingresso. “Camminerò a un passo da te e fermeremo il vento come dentro gli uragani, supereroi come io e te se avrai paura allora stringimi le mani, siamo invincibili vicini e ovunque andrò sarai con me, due gocce di pioggia che salvano il mondo”.

Sono una parte del testo della canzone Supereroi di Mr. Rain, che è poi risuonata prima e dopo il rito funebre a Casalserugo, dove i compagni di quarta classe con i genitori e le docenti sono arrivati, portando con sé un fiore bianco e i coriandoli per dare concretezza al senso di festa chiesto da mamma e papà per l’ultimo saluto. In chiesa erano stati riservati alcuni banchi proprio per i compagni di classe, perché i piccoli volevano stare vicini fino all’ultimo al loro amico. Accanto alla bara due palloncini dei Pokemon, personaggi amatissimi da Francesco, così come il berretto di Pikachu, indossato da un amico. A supportare le insegnanti e i bambini, la psicopedagogista, ma anche la stessa dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Albignasego Federica Silvoni.

“I bambini in questi giorni stanno esprimendo con le loro maestre e le famiglie il dolore in vario modo, ma c’è molta coesione in quella classe e sono consapevoli della fortuna che hanno avuto a conoscere Francesco”, spiega la dirigente.

“Posso dire che Francesco in questo tempo ha fatto davvero dei miracoli, in famiglia, in parrocchia e anche a scuola facendo aggregazione: il dono che ci lascia è davvero grandissimo per chi ci ha vissuto insieme. La scuola promuoverà una raccolta fondi per la ricerca, come indicato dalla famiglia e mercoledì 8, giorno del compleanno, faremo un momento di commemorazione e festa a scuola” conclude commossa la preside, ricordando che al termine del funerale un pacchetto di carte dei Pokemon è stato appoggiato dai compagni sulla bara, quasi a dire “Dai Francesco continua a giocare con noi dal Paradiso”.