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padovaoggi.it, 5 aprile 2024

Il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari, ha incontrato i rappresentanti delle single sindacali della Polizia Penitenziaria in forze presso la Casa di reclusione Due Palazzi e ha assicurato: “L’obiettivo è rendere questo carcere un modello, come lo sono Opera e Bollate” Nella mattinata di ieri, giovedì 4 aprile, il sottosegretario di Stato alla Giustizia con delega al Trattamento dei detenuti e ai provveditorati, Andrea Ostellari, ha incontrato i rappresentanti delle single sindacali della Polizia Penitenziaria in forze presso la casa di reclusione Due Palazzi di Padova. Al centro del colloquio i provvedimenti adottati dal Ministero della Giustizia in merito alle carceri. Nelle scorse settimane i rappresentanti delle varie sigle si sono fatti sentire a fronte delle problematiche che assillano le case circondariali e le carceri italiane. Oggi l’incontro che sembra aver rassicurato i sindacati per quanto riguarda le richieste sottoposte al sottosegretario.

“Il clima è buono - ha spiegato a margine della visita e dei colloqui, Ostellari - Ringrazio i rappresentanti sindacali per la franchezza e la cordialità. A loro ho garantito il massimo impegno per superare le numerose criticità che il sistema dell’esecuzione penale ha ereditato. In primis quella relativa alle dotazioni di personale. Su questo particolare punto c’è un accordo non solo e non tanto sui numeri, quanto di visione generale: un istituto con molte opportunità trattamentali, come quello di Padova, necessita di più agenti e più attenzione. L’obiettivo comune - ha specificato il sottosegretario - è rendere questo carcere un modello di eccellenza nazionale, come lo sono Opera e Bollate”.

Dopo il confronto con i sindacati della Polizia Penitenziaria, Ostellari ha salutato i portavoce delle associazioni e delle cooperative che operano al Due Palazzi: “Anche con loro il dialogo è stato fecondo. Nel rispetto dei diversi ruoli, condividiamo sostanzialmente una medesima idea dell’esecuzione penale, che metta al centro la rieducazione del detenuto. Le diverse sensibilità, talvolta espresse da alcuni di loro, non pregiudicano né la collaborazione, né il dialogo. Ho apprezzato che sia stato riconosciuto quasi unanimemente l’impegno del Ministero per l’assunzione di nuovi educatori, l’apertura di una selezione per assumere nuovo personale amministrativo e l’ulteriore investimento di 5 milioni di euro per assicurare una maggiore presenza di psicologi”