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di Alice D’Este

Corriere del Veneto, 23 febbraio 2024

Padova parte con la sperimentazione. “Spazi intimi in prefabbricati”. Il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo è stato sentito ieri in Commissione giustizia alla Camera: ha dato parere favorevole all’allestimento di stanze riservate per la pratica della sessualità a favore dei detenuti. Padova inizierà subito la sperimentazione.

Uno spazio “libero”, lontano dagli sguardi e dal controllo. Uno spazio privato, in cui ritrovarsi per “colloqui intimi” e rinsaldare i propri legami affettivi e sessuali. Le “stanze dell’amore” nelle carceri oggi diventano realtà. La sperimentazione verrà avviata subito al carcere “Due Palazzi” di Padova che potrebbe diventare quindi un’esperienza pilota in tutta Italia.

La modalità pratica è ancora da definire ma i sopralluoghi sono già programmati per le prossime settimane. “Ci sono degli spazi verdi nel cortile dove potrebbero essere installate strutture mobili e prefabbricate, dei container per capirci in cui potrebbero essere predisposti gli spazi privati per i colloqui intimi - dice Ornella Favero direttrice di Ristretti Orizzonti-Devo dire che non ci speravo più. Sono 25 anni che attendevamo questa rivoluzione e sembra finalmente arrivata”.

Le associazioni del Due Palazzi hanno già incontrato il direttore una ventina di giorni fa appena dopo la sentenza della Corte Costituzionale (la numero 10 del 2024). “Abbiamo fatto una riunione in cui il direttore si è detto favorevole - dice Favero direttrice di Ristretti Orizzonti- mi auguro che le cose si concretizzino velocemente”. A segnare il giro di boa è stata proprio la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità del divieto di colloqui intimi tra detenuti e familiari, affermando il diritto all’affettività e alla sessualità in carcere. Da quel momento la rivoluzione è cominciata. E quello che sta accadendo al Due Palazzi di Padova potrebbe poi accadere anche altrove. Ieri infatti il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo è stato sentito in Commissione giustizia alla Camera. “Il Dap è favorevole alla sperimentazione - hanno spiegato poi in una nota congiunta, la Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, Ristretti Orizzonti, e Sbarre di Zucchero dopo aver sentito lo stesso Russo - Non si tratta di generiche promesse, ma di importanti certezze”.

“È una vera rivoluzione - dice Favero entusiasta- un passo avanti dal punto di vista umano che arriva in un momento particolarmente difficile per le carceri visto anche l’alto numero di suicidi che si è verificato in questo periodo”. Già nei giorni scorsi il garante del carcere di Montorio, don Carlo Vico aveva fatto appello alla necessità di umanizzare la detenzione. “Ci sono persone - aveva raccontato - che non vedono familiari da anni. Sono soli, non s o no s upport a t i , non hanno affetti vicini. A prescindere dalle problematiche di assistenza psichiatrica il malessere è molto più ampio”.

Accanto alle “stanze dell’amore”, intanto, si è discusso anche della possibilità di ampliare anche le telefonate. In questo momento i detenuti hanno a disposizione una telefonata di 10 minuti a settimana (unica deroga ammessa quella ai detenuti con figli piccoli). Ma anche su questo ieri è arrivato il via libera del Dap. “Il Dap è favorevole alla liberalizzazione delle telefonate per tutte le persone detenute, ad esclusione solo di chi è sottoposto al regime del 41-bis - spiegano nella nota le associazioni - già da oggi un direttore ne potrà concedere “anche cento” al giorno”. “Queste risposte sono una boccata di ossigeno - dice Favero - e la conferma che quello degli affetti è il terreno fondamentale anche per la prevenzione dei suicidi”.