di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 26 maggio 2023
La situazione presso l’Istituto Penale per Minorenni “Malaspina” di Palermo sta attualmente destando preoccupazione a causa dell’aumento degli episodi di autolesionismo, tentativi di suicidio e danneggiamenti registrati fin dall’inizio dell’anno. Il Garante dei detenuti della regione Sicilia, Santi Consolo, ha effettuato una visita all’istituto lunedì scorso, 22 maggio, per comprendere meglio le criticità in corso.
Durante l’incontro con la direttrice dell’Ipm, Clara Pangaro, e il comandante, Francesco Cerami, sono stati forniti dati sui vari episodi verificatisi. I detenuti presenti nell’istituto al momento della visita erano 16, di cui 6 minori e 10 giovani adulti. Sono stati segnalati complessivamente 11 eventi critici, tra cui autolesionismo, aggressioni, gesti anticonservativi e danneggiamenti. È emerso che 9 detenuti erano coinvolti negli episodi, tra cui alcuni minorenni stranieri non accompagnati e detenuti maggiorenni italiani. La provenienza di questi detenuti spaziava da diverse regioni italiane, come Catania, Roma, Milano e Catanzaro. La presenza media dei detenuti è variata da 17 a gennaio e febbraio a 26 ad aprile.
Si è anche constatato che alcuni detenuti presentavano evidenti problemi psicologici e psichiatrici, in particolare uno di loro era stato coinvolto in ben 4 episodi di autolesionismo. Tuttavia, a differenza di quanto si riscontra negli istituti per adulti, non vi erano carenze di personale nella Polizia Penitenziaria, che era in grado di svolgere tutte le proprie mansioni. Per quanto riguarda i servizi sanitari all’interno dell’istituto, era presente un medico per 3 ore al giorno, un infermiere 24 ore su 24 e una guardia medica attiva la sera.
Tuttavia, la direttrice ha espresso preoccupazione per la possibile soppressione della guardia medica dopo la fine della pandemia, poiché si riteneva che il numero degli utenti non giustificasse più il suo mantenimento.
Il servizio psicologico era garantito da un medico fornito dall’Asp (Azienda Sanitaria Provinciale) per 38 ore settimanali e da una psicologa del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asp per 13 ore settimanali. Il servizio psichiatrico, invece, veniva svolto su chiamata da un neuropsichiatra infantile del Dipartimento di Salute Mentale. Durante la visita, sono stati ispezionati gli ambienti dell’istituto, comprese le stanze di pernottamento.
La maggior parte dei detenuti era impegnata in una partita di calcetto, ad eccezione di tre detenuti che si trovavano in stanza a causa di una rissa violenta verificatasi tra di loro. Uno dei detenuti era stato collocato in un reparto separato per motivi di sicurezza, e a lui erano stati aggiunti due fratelli Genovesi. Tuttavia, il Garante ha sottolineato che un comportamento corretto non può essere penalizzato con limitazioni delle attività trattamentali a causa degli atteggiamenti minacciosi e aggressivi degli altri detenuti. Mentre si attendeva il Consiglio di disciplina, nessuna sanzione era ancora stata applicata.
Durante la visita, sono state esaminate anche altre stanze di pernottamento e gli spazi dedicati alle attività trattamentali. Tutti gli ambienti si presentavano ordinati e puliti, offrendo un ambiente relativamente adeguato per il trattamento dei detenuti. Il garante Consolo spiega che è importante evidenziare che i criteri di assegnazione dei detenuti negli istituti penitenziari minorili continuano a seguire la Legge 354/ 1975. Nonostante il limitato numero di detenuti in rapporto agli spazi disponibili per il trattamento, non è garantita la separazione dei minori dai giovani adulti al di sotto dei 25 anni. Questa situazione compromette seriamente i progressi del trattamento (come dimostrato dal caso del quattordicenne che ha minacciato il suicidio per poter condividere la stanza con un maggiorenne minore di 25 anni).
In Sicilia, ci sono ben quattro Istituti Penitenziari Minorili su un totale di 17 presenti sul territorio nazionale. È auspicabile una diversa e più razionale organizzazione di questi istituti, considerando la necessità di adeguati spazi trattamentali e la separazione effettiva tra i diversi gruppi di detenuti. Va anche sottolineato che, forse, in Italia non si stanno osservando nemmeno le ‘ Regole dell’Avana’, stabilite con la Risoluzione dell’Assemblea Generale dell’Onu nel dicembre 1990. Queste regole, che stabiliscono i principi guida per i minori privati della libertà personale, includono la fondamentale separazione dei detenuti minori dagli adulti. La mancata separazione assume una gravità ancora maggiore quando la presenza di giovani adulti è numericamente superiore a quella dei minori.
Il Garante regionale dei detenuti, Santi Consolo, ha preso atto di queste problematiche durante la visita all’Ipm Malaspina di Palermo. Ha riconosciuto l’elevato numero di eventi critici di autolesionismo, presunti tentativi di suicidio e danneggiamenti registrati nel corso dell’anno, che rappresentano dati allarmanti in relazione al numero di detenuti presenti nell’istituto.
Consolo ha avuto un incontro con la direttrice dell’Istituto, dott.ssa Clara Pangaro, e il Comandante, dott. Francesco Cerami, per ottenere dati accurati sulle criticità avvenute. Durante l’incontro, il dott. Cerami ha fornito informazioni dettagliate sugli episodi critici, evidenziando che i soggetti coinvolti erano principalmente detenuti con problemi psicologici e comportamentali. Ha sottolineato che l’Istituto Penitenziario Minorile Malaspina dispone di uno staff ridotto e di risorse limitate per affrontare queste situazioni complesse.
Il Garante ha espresso preoccupazione per la carenza di personale qualificato per gestire le emergenze psicologiche e ha evidenziato la necessità di adottare misure specifiche per la prevenzione del suicidio e l’assistenza psicologica adeguata ai detenuti. Ha suggerito che sarebbe opportuno coinvolgere professionisti esterni, come psicologi e psichiatri, per supportare il personale dell’istituto nel fornire una corretta assistenza.
La direttrice, dott.ssa Clara Pangaro, ha concordato sulla necessità di migliorare le risorse umane e ha evidenziato la difficoltà di reperire personale specializzato nel contesto specifico dell’istituto minorile. Ha sottolineato che la formazione del personale esistente dovrebbe essere potenziata per consentire loro di affrontare in modo adeguato le situazioni di emergenza e fornire un sostegno efficace ai detenuti. Consolo, ha proposto di coinvolgere anche le famiglie dei minori detenuti nel percorso di trattamento, creando spazi per il dialogo e l’informazione reciproca.
Ha suggerito che un maggiore coinvolgimento delle famiglie potrebbe contribuire a una migliore comprensione dei bisogni dei detenuti e a una maggiore efficacia delle azioni di recupero. Nel corso della visita, sono emerse anche alcune criticità relative alle condizioni igienico-sanitarie dell’istituto. Il dott. Consolo ha notato che alcuni locali erano in cattivo stato di conservazione e che l’igiene generale dell’ambiente lasciava a desiderare. Ha richiesto che vengano adottate misure immediate per migliorare l’igiene e la manutenzione dell’istituto al fine di garantire un ambiente sano e sicuro per i detenuti e il personale.
Il Garante ha concluso la visita con la promessa di monitorare attentamente la situazione e di lavorare in collaborazione con le autorità competenti per affrontare le criticità individuate. Ha ribadito l’importanza di garantire il pieno rispetto dei diritti dei minori detenuti e di fornire loro un trattamento adeguato che favorisca il recupero e il reinserimento sociale.