palermotoday.it, 5 febbraio 2023
Anche a Palermo ieri, in piazza Verdi, si è svolta una manifestazione di solidarietà in centro per Alfredo Cospito, l’anarchico da più di cento giorni in sciopero della fame, per protesta contro il regime del 41 bis, con il quale è detenuto. In Sicilia si sono tenuti diversi presidi di protesta contro il regime del 41 bis, per l’abolizione dell’ergastolo ostativo e in solidarietà a Cospito. Le manifestazioni sono state promosse da una rete di associazioni territoriali.
Secondo i referenti delle associazioni siciliane, “Cospito con la sua lotta è riuscito ad attirare l’attenzione mediatica sul tema delle misure speciali di detenzione e più in generale sui metodi repressivi dello Stato”.
“Il 41 bis - continuano le associazioni - infatti, è fondato su pratiche di dura detenzione. Chi è sottoposto a questa misura, con l’accusa di essere un grave pericolo per la società, vive in isolamento in celle di pochi metri quadri, ha diverse limitazioni all’ora d’aria e viene sottoposto a sorveglianza continua. Non finisce qui, perché è vietato anche avere dei colloqui con i familiari; la posta viene controllata e viene limitato l’uso di oggetti in cella, persino penne, quaderni e libri. Da questo punto di vista, lo strumento coercitivo provocherebbe un’alienazione totale del detenuto, alimentando dunque danni incalcolabili per le persone carcerate”.
E ancora: “Chiedere la liberazione di Cospito significa, oggi, lottare contro il carcere e gli strumenti repressivi dello Stato; con la consapevolezza che data la quantità di morti che produce, quest’ultimo ha fallito in tutti i suoi aspetti. I 1.240 suicidi dal 2000 al 2020 dentro le carceri. Oltre 60 suicidi l’anno. Questi dati ci mostrano le condizioni in cui versano i detenuti all’interno delle carceri, luoghi in cui spesso non vengono garantiti i diritti fondamentali delle persone”. “Siamo scesi in piazza perché crediamo in questa battaglia, perché pensiamo che il 41 bis sia una tortura per tutti e tutte, per questo la lotta di Alfredo e la lotta di tutti i detenuti e delle loro famiglie”, concludono i manifestanti in piazza a Palermo.