agenparl.eu, 4 settembre 2024
“Oggi ho visitato il carcere dell’Ucciardone di Palermo, alla presenza anche del componente del collegio del Garante dei Detenuti Prof. Mario Serio, e ho potuto riscontrare che le principali criticità dell’istituto palermitano sono un esempio attendibile dei problemi di tutto il sistema carcerario italiano: una ristrutturazione che va a rilento (sull’edificio ove è allocata la nona sezione non si è ancora intervenuti), piante organiche di tutti i profili inadeguate, carenza di organico nella polizia penitenziaria, uno spazio esterno - che potrebbe ben essere adibito a campo di calcio - inutilizzato perché non ci sono i soldi per adeguarlo allo scopo. Mi ha molto colpito che nonostante siano ospitati 84 detenuti stranieri l’istituto non abbia neppure un mediatore culturale. Anche il numero dei funzionari giuridico-pedagogici pari a tredici unità è del tutto insufficiente rispetto alla popolazione detenuta da seguire che conta 518 persone.
E l’offerta di lavoro all’interno del carcere per i detenuti è necessariamente molto limitata, riducendosi per talune mansioni solo ad un paio di ore al giorno. È chiaro dunque che è fondamentale incentivare occasioni di lavoro extramurarie. C’è ad esempio un protocollo con il Comune di Palermo che stenta a decollare perché non vengono effettuate le visite mediche preliminari. Il quadro si aggrava proprio spostandoci al settore sanitario: all’Ucciardone il supporto psichiatrico è circoscritto a poche ore a settimana, i detenuti lamentano gravi difficoltà nell’accedere ad alcune visite specialistiche e ci sono ostacoli burocratici persino per ottenere il certificato di idoneità necessario per svolgere attività sportiva non agonistica dentro il carcere.
Quanto al sovraffollamento, la visita di oggi mi ha confermato la bontà della proposta del M5S: inviando nelle Case di Comunità di Reinserimento Sociale i detenuti con una pena residua inferiore ai 12 mesi, dal carcere palermitano uscirebbe oltre il 10% delle persone attualmente detenute, senza mettere a rischio la certezza della pena e la sicurezza collettiva. Mi chiedo cosa ancora aspettino il Governo nazionale - e per la competenza in campo sanitario - il governo regionale a dare risposte concrete per superare tutte queste problematiche. Così la deputata palermitana Valentina D’Orso, capogruppo M5S in commissione Giustizia alla Camera.