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di Alessia Candito

La Repubblica, 28 gennaio 2023

La sospensione faceva parte delle precauzioni adottate nel periodo più duro della pandemia. La richiesta firmata - si legge nel testo - “figurativamente da 55.000 detenuti di cui 84 già suicidati nel 2022”. Lo stato di emergenza da Covid è finito, le restrizioni che ha imposto in carcere no. Quasi 800 detenuti del carcere Pagliarelli di Palermo hanno firmato una petizione per chiedere il ripristino dei colloqui telefonici quotidiani con familiari e avvocati.

Un tempo diritto garantito, l’accesso quotidiano ai telefoni era stato sospeso nel periodo più duro della pandemia per evitare occasioni di assembramento. Il 16 dicembre scorso però - spiega l’avvocato Vito Daniele Cimiotta, legale del primo firmatario della petizione Ludovico Collo, che nei mesi scorsi aveva scritto a Repubblica - al Paglierelli è stato esposto un avviso secondo cui i colloqui sarebbero stati ripristinati ma “con forti limitazioni rispetto al recente passato”.

Fra i detenuti del Pagliarelli, dove Repubblica Palermo ha voluto tenere una delle sue riunioni di redazione nelle prime settimane di gennaio, è partita prima la discussione, poi la mobilitazione. Ne è venuta fuori una richiesta di otto pagine, con in calce 793 firme ma siglata - si legge nel testo - “figurativamente da 55.000 detenuti di cui 84 già suicidati nel 2022”.

L’istanza, è stata inviata tramite l’avvocato Vito Daniele Cimiotta, alla direzione del carcere e al Dap, ma per conoscenza anche al Tribunale di sorveglianza di Palermo, alla Commissione giustizia della Camera, al Garante regionale per i diritti dei detenuti (Giovanni Fiandaca) e all’associazione Antigone. “Si ritiene opportuno - aggiunge il legale - che l’avviso del 16 dicembre scorso venga revocato con effetto immediato al fine di consentire a tutti i detenuti di avere contatti più frequenti, anche se telefonici, con i propri familiari e legali”.