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di Iacopo Scaramuzzi

La Repubblica, 7 novembre 2022

Sul volo di ritorno dal Bahrein apertura di credito di Bergoglio a Meloni: “Sui rifugiati non credo che questo governo voglia tornare indietro. Gli auguro il meglio ma sia un governo di collaborazione, non un governo dove ti fanno cadere se non ti piace una cosa o l’altra. Finiamola con questi scherzi!”. Poi parla anche della rivolta in Iran (“La donna non è un cagnolino dell’uomo!”), di Ucraina, degli abusi dei sacerdoti e delle polemiche nella Chiesa tedesca.

Apertura di credito del Papa a Giorgia Meloni: sul volo di ritorno dal Bahrein, Francesco, conversando con i giornalisti al seguito, ha augurato “il meglio” al nuovo governo, auspicando che “possa portare l’Italia avanti” e augurandosi che non cada in tempi brevi a causa delle fibrillazioni politiche che hanno segnato le sorti dei governi nella storia recente del Paese (“Finiamola con questi scherzi!”). Quanto allo sbarco degli immigrati dalle navi delle ong, Jorge Mario Bergoglio si è detto persuaso che il nuovo governo “non voglia” abbandonare il principio che “la vita va salvata”, e ha sottolineato che l’Unione europea “non può lasciare a Cipro, Grecia, Italia e Spagna la responsabilità di tutti i migranti che arrivano”.

Nel corso della conferenza stampa, il Papa ha toccato anche il tema delle proteste delle donne in Iran (“Il maschilismo uccide la società”), la guerra in Ucraina (“Sono in mezzo a due popoli a cui voglio bene”), ha condannato l’infibulazione femminile in uso in alcuni Paesi musulmani, ha promesso di rivedere i casi di pedofilia del clero che in passato non sono stati giudicati con la dovuta chiarezza e ha messo in guardia la Chiesa tedesca dal rischio di diventare “protestante”.

Nel Mediterraneo ci sono quattro navi di ong con i migranti, non tutti possono sbarcare: lei teme che in Italia sia tornata la politica dei porti chiusi? Come valuta i Paesi del nord Europa? E che giudizio dà del nuovo governo italiano, che per prima volta è guidato da una donna?

“È una sfida! I migranti vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati. Inoltre ogni governo dell’Unione europea deve mettersi d’accordo su quanti migranti può ricevere, altrimenti solo quattro Paesi sono quelli che li ricevono, Cipro, Grecia, Italia e Spagna, coloro che nel Mediterraneo sono più vicini. La vita va salvata: oggi il Mediterraneo è un cimitero, forse il cimitero più grande del mondo. E l’Unione europea deve prendere in mano una politica di collaborazione. La politica dei governi italiani fino a questo momento è stato salvare le vite, fino a un certo punto… Credo che questo governo abbia la stessa politica, non sarebbe umano fare diversamente: non conosco molto la situazione italiana ma non penso che voglia allontanarsi da quella linea. Da quello che ho sentito ha fatto sbarcare già i bambini e le mamme e i malati, almeno l’intenzione c’era. Ma l’Italia, questo governo o un altro, non può fare nulla senza l’accordo con l’Europa: la responsabilità è europea. E poi c’è un’altra responsabilità europea, come ha detto la Merkel: il problema dei migranti va risolto in Africa. Se pensiamo che l’Africa va sfruttata è logico che la gente scappi da quello sfruttamento. L’Europa deve cercare di fare piani di sviluppo in Africa. È una ipocrisia risolvere il problema dei migranti in Europa, andiamo a risolverlo a casa loro. Quanto al nuovo governo, incomincia adesso, gli auguro il meglio: io sempre auguro il meglio a un governo perché un governo è per tutti. Gli auguro il meglio perché possa portare l’Italia avanti. E tutti gli altri che sono contrari al partito vincitore che collaborino: con le critiche, con l’aiuto, ma che sia un governo di collaborazione, non un governo dove ti fanno cadere se non ti piace una cosa o l’altra. Per favore su questo io richiamo alla responsabilità: è giusto che dall’inizio del secolo fino ad adesso l’Italia ha avuto 20 governi? Ma finiamola con questi scherzi!”.

Lei appoggia le proteste delle donne in Iran?

“Talvolta per i diritti della donna è una lotta continua, in alcuni posti la donna arriva a avere una uguaglianza con gli uomini ma in altri posti no. Parlo globalmente. Come mai oggi, ad esempio, nel mondo non possiamo fermare la tragedia dell’infibulazione alle ragazzine? È terribile che non si riesca a fermare questo crimine. Ho sentito dire che le donne sono materiale usa e getta, una specie protetta, ci sono questi episodi dove le donne sono di seconda classe se non meno. Ma Dio non ha creato l’uomo e poi gli ha dato un cagnolino per divertirsi. Una società che non è capace di mettere la donna al suo posto non va avanti. Il maschilismo uccide la società. In Vaticano io ho nominato alcune donne, ad esempio al Governatorato o nel Consiglio per l’Economia: ogni volta che una donna entra a lavorare in Vaticano, le cose migliorano”.

Cosa sta facendo il Vaticano per l’Ucraina? Ha sentito Putin?

“Il Vaticano è continuamente attento, la Segreteria di Stato si muove bene. Io parlo di Ucraina ‘martoriata’ perché mi colpisce la crudeltà: non è del popolo russo ma dei mercenari, preferisco pensarla così perché ho alta stima del popolo russo, dell’umanesimo russo, basta pensare a Dostoevskij. Ho un grande affetto per il popolo russo e un grande affetto per il popolo ucraino. Sono in mezzo a due popoli a cui voglio bene, non solo io ma la Santa Sede. Quando gli imperi si indeboliscono, da una parte e dall’altra, hanno bisogno di fare guerra per sentirsi forti e vendere le armi. Oggi credo che la calamità più grande che c’è nel mondo sia l’industria delle armi”. 

I cattolici francesi sono nuovamente scioccati dopo aver scoperto che la condanna a un vescovo che aveva compiuto abusi sessuali è stata tenuta segreta: le sanzioni canoniche secondo lei dovrebbero essere rese pubbliche?

“Il problema degli abusi non c’è solo nella Chiesa, ma la Chiesa, dopo che uscì lo scandalo del cardinale Bernard Law di Boston, ha preso consapevolezza. Non dobbiamo stupirci che vengano fuori casi come questi. Ci sono persone dentro la Chiesa che ancora non la vedono chiara, a volte c’è la tentazione del compromesso, ma la volontà della Chiesa è chiarire tutto. Ho ricevuto negli ultimi mesi due lamentele di abuso che erano state coperte, non giudicate bene dalla Chiesa, e subito ho detto: si studia di nuovo, e si sta facendo un nuovo giudizio. Bisogna fare la revisione di giudizi vecchi non ben fatti. Andiamo avanti, anche con il vostro aiuto”.

Cosa pensa della Chiesa tedesca che perde ogni anno 300mila credenti ed è impegnata in un percorso sinodale?

“La Germania ha una antica storia religiosa complicata, di lotte… Io ai cattolici tedeschi dico: la Germania ha una grande, bella chiesa protestante, non ne vorrei un’altra, la voglio cattolica, in fratellanza con la protestante. Delle volte cadiamo nelle discussioni ‘eticistiche’, politiche, ecclesiastiche, che non sono quello che pensa il santo popolo fedele di Dio. Se non ci sarà incontro con Gesù Cristo, sarà ‘eticismo’ travestito di cristianesimo”.

Il dialogo con l’Islam che ha avuto ad Abu Dhabi e ora in Bahrein sta dando frutti?

“Sono rimasto colpito delle cose che sono state dette nel consiglio degli anziani musulmani sulla salvaguardia del creato: questa è una preoccupazione comune e di tutti, islamici, cristiani, tutti. Adesso sullo stesso aereo dal Bahrein si recano al Cairo (per il vertice sul clima Cop27, ndr) il Segretario di Stato vaticano e il grande imam di al Azhar: insieme come fratelli”.