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di Christian Donelli

parmatoday.it, 30 marzo 2024

Leone Soriano, un detenuto di 57 anni con diverse patologie, che si trova rinchiuso nella sezione 41 bis del carcere di Parma, è stato ricoverato d’urgenza nei giorni scorsi all’Ospedale di Parma, in condizioni critiche. L’avvocato Diego Brancia, penalista del Foto di Vibo Valentia, che sta seguendo la vicenda insieme alla moglie di Soriano, ha denunciato le forti difficoltà a mettersi in contatto con il detenuto e a conoscere le sue condizioni di salute. “L’Ospedale di Parma ci dice che le risposte potranno essere date solo dal carcere” sottolinea il legale.

“Il silenzio della Direzione della Casa Circondariale di Parma sulle ragioni del ricovero d’urgenza del detenuto Soriano Leone - prosegue Diego Brancia - ci preoccupa. Il regime detentivo differenziato non deve procurare corto circuiti di questa natura che procurano indicibili sofferenze durante l’esecuzione delle misure”.

Secondo quanto riferito dal legale infatti i parenti non sarebbero riusciti ad ottenere una visita straordinaria presso il carcere di Parma. Secondo quanto ricostruito il detenuto sarebbe caduto e, per questo motivo, ricoverato poi in ospedale a Parma. Il detenuto ha inviato un telegramma dove riferiva delle sue condizioni di salute. Da quel momento in poi la moglie non avrebbe avuto più nessuna notizia. In particolare all’interno del telegramma, depositato presso la Corte di Appello di Catanzaro, il detenuto sottolinea di essere “caduto per mancanza di ossigeno alla testa. Ora forse lo dovrò usare 24 ore ma spero di poterlo usare solo la notte. Ho rischiato grosso”. Il detenuto, sottolinea l’avvocato, ha “patologie cardiovascolari, diabete scompensato e difficoltà respiratorie tanto che deve utilizzare un supporto respiratorio con una macchina”.

Dopo varie richieste e mail certificate la donna si sarebbe recata in via Burla per chiedere un incontro ma non sarebbe riuscita ad ottenerlo. Un lungo viaggio dalla Calabria a Parma senza poterlo vedere e senza avere informazioni sulle sue condizioni di salute. Mancherebbe infatti l’autorizzazione del Dap, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Ministro Leone Soriani, condannato a vent’anni di reclusione per la sua presunta affiliazione all’Ndrangheta nella zona di Vibo Valentia, è in attesa delle motivazioni della sentenza della Corte di Appello di Catanzaro. L’uomo è stato coinvolto nel noto processo Rinascita Scott.