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parmadaily.it, 20 ottobre 2023

Si svolgerà martedì 24 ottobre all’Università di Parma un dibattito sull’importanza della formazione in carcere. Ne parleremo con Vincenza Pellegrino e Veronica Valenti e Barbara Cusi. La nostra Costituzione all’articolo 27 precisa che la funzione della pena è di rieducare il condannato, affidando agli elementi del trattamento definiti dall’ordinamento penitenziario - l’istruzione, il lavoro, la religione, le attività culturali, ricreative, sportive, i contatti con l’esterno ed i rapporti con la famiglia - le basi per la costruzione di un nuovo progetto di vita della persona condannata.

Indubbiamente il “motore” del cambiamento, in particolare per quei casi legati alla devianza e alla marginalità, è l’istruzione, indifferentemente intesa come “scolarizzazione” o come formazione professionale, vista soprattutto come scoperta della conoscenza, come superamento di quegli orizzonti sconosciuti o velati da una vita “sbagliata”. La scuola, lo studio in carcere è quindi una opportunità unica per lo sviluppo cognitivo e il recupero sociale di soggetti ormai adulti, ma non per questo da buttar via, perché l’educazione può cambiare radicalmente la persona, così come è dimostrato non solo dalle ricerche empiriche in ambito psico-socio-pedagogico ma anche dalle neuroscienze attraverso gli studi sulla plasticità cerebrale.

Nel carcere di Parma è attivo da diversi anni un polo formativo che vede la presenza di più scuole e percorsi che aprono anche all’Università, che in questo caso vede coinvolti non solo i docenti ma anche gli studenti della nostra università. Il Polo Universitario di Parma fa parte della rete dei Poli esistenti in alcuni Atenei italiani, i quali negli anni hanno avviato progetti analoghi per garantire il diritto allo studio universitario a studenti detenuti e oggi sono riuniti in una Conferenza nazionale (la Conferenza Nazionale dei Delegati dei Rettori per i Poli Universitari Penitenziari - Cnupp) istituita presso la Crui. La specificità del Polo Universitario di Parma è quella di accogliere studenti detenuti in regime di alta sicurezza, presentandosi quindi come una sfida particolare nel panorama nazionale.

Oltre agli esami, alle sedute di laurea e agli incontri con i docenti, all’interno dell’Istituto Penitenziario si tengono incontri di orientamento e brevi cicli di lezioni in presenza di studenti detenuti e non, sempre nel pieno rispetto delle condizioni che permettano la sorveglianza. Per accompagnare gli studenti-detenuti nel percorso di studio e assisterli nell’espletamento di tutte le attività connesse alla carriera universitaria, è prevista la presenza di tutor, studenti iscritti all’Università alle lauree magistrali o a Corsi di Dottorato.