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di Christian Donelli

parmatoday.it, 16 agosto 2024

È il terzo suicidio in via Burla dall’inizio dell’anno. Tragedia nella serata di giovedì 15 agosto all’interno del carcere di Parma. Un detenuto 36enne di origine tunisina si è impiccato. L’uomo era arrivato dal carcere di Ascoli Piceno nella serata del 14 agosto e si trovava nella sezione di isolamento Iride. È il terzo suicidio a Parma nel 2024 e il 66esimo a livello nazionale. “È il terzo suicidio a Parma dall’inizio dell’anno. Il carcere di via Burla è il penitenziario con il più alto tasso di suicidi” commenta Roberto Cavalieri, Garante dei diritti dei detenuti della Regione Emilia-Romagna, che si è recato in carcere per un sopralluogo.

Secondo le prime informazioni si tratta di un uomo 36 anni di nazionalità tunisina che scontava una pena definitiva di 3 anni e 8 mesi, arrestato nell’agosto del 2021 per rapina, ricettazione violazione della normativa sugli stupefacenti. Critico sotto il profilo comportamentale era stato trasferito più volte dai istituti della Marche, Emilia-Romagna, Umbria per motivi di ordine e sicurezza. In sentenza presentava un ordine di espulsione dall’Italia una volta scontata la pena. Il Garante dei detenuti, che si è recato immediatamente sul luogo del fatto dopo il dissequestro della salma da parte della Procura di Parma, riferisce che si tratta del terzo suicidio a Parma nel 2024 ed il secondo nella sezione di isolamento denominata Iride. Il Garante si è anche intrattenuto con i detenuti rinchiusi nella stessa sezione dove è avvenuto il suicidio.