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di Riccardo Zinelli

Gazzetta di Parma, 9 marzo 2022

Giovani, preparati, e con tanta voglia di conoscere una realtà per loro nuova e molto particolare come il carcere. Sono coloro che hanno aderito al bando di tutoraggio per studenti detenuti dell’Università di Parma.

“Ho preparato due studenti per gli esami di Antropologia culturale - spiega la tutor Valentina Civale: uno ha superato il test con 30 e lode, l’altro con 30 e i complimenti della professoressa. Complessivamente è stata un’esperienza bellissima e unica, decisamente diversa dal solito. Non capita tutti i giorni di relazionarsi con persone più grandi e scoprire che hanno tantissima voglia di imparare”.

“Ho seguito il mio studente fino all’esame di laurea per la triennale in Giornalismo - dice Annalisa Margarita - e ora ha deciso di proseguire iscrivendosi alla magistrale nella stessa facoltà. Avendo studiato Progettazione e coordinamento dei Servizi educativi, questo progetto è stato importante per me per conoscere una realtà che prima non avevo mai visto da vicino. Inoltre l’ho vissuto come un’esperienza di cittadinanza attiva”.

“I miei due studenti erano iscritti alla laurea triennale in Scienze dell’educazione - racconta Clelia Genovese -. È stata un’esperienza molto interessante che mi ha arricchito, dato che dopo la laurea in Progettazione e coordinamento dei Servizi educativi vorrei prendere un master in Pedagogia penitenziaria. Per le persone che ho seguito, sono stata un ponte fondamentale fra il mondo esterno e il carcere”. “Ho preparato tre studenti. Attualmente ne seguo due, iscritti alla triennale in Scienze della comunicazione - dice Sofia Panza -. Attraverso lezioni frontali e dialoghi, si sono esercitati per sostenere gli esami. È stata un’esperienza stimolante, che mi ha consentito di approfondire la conoscenza di un mondo particolare, il carcere, che in parte già conoscevo avendo svolto volontariato in una casa circondariale quando ero alle superiori a Forlì”.

“Io ho aiutato due studenti detenuti per la laurea triennale in Lettere - aggiunge Francesca Palagi. Li ho aiutati nello studio e a reperire il materiale: una delle difficoltà maggiori che incontrano gli studenti detenuti infatti è preparare gli esami soltanto sui libri, senza avere nessun altro ausilio. Per me è stata un’esperienza positiva, che mi ha permesso di mettere in pratica le conoscenze acquisite con lo studio”.

“Ho seguito due studenti iscritti alla triennale in Scienze dell’educazione e dei processi formativi - spiega Ludovica Corotti. Uno, in particolare, era motivatissimo: mi hanno raccontato che si alzava alle quattro del mattino per iniziare a studiare. Essendo quasi laureata in Psicologia sociale, ho scelto di partecipare al bando perché andrò a lavorare nelle carceri o nei centri di accoglienza”.

“Durante il tutoraggio ho accompagnato due studenti detenuti, già in possesso di laurea triennale, al conseguimento della magistrale in Giornalismo e Culturale editoriale - dice Raffaele Buccolo. Ho iniziato questa esperienza con la curiosità di comprendere modelli e dinamiche di una realtà che nessuno ci racconta o ci insegna a guardare davvero. Questi mesi di affiancamento nello studio sono stati interessanti, ricchi di scoperte e incontri. Vorrei sottolineare l’impegno con cui gli studenti detenuti hanno affrontato il percorso universitario, al netto delle tante difficoltà”.