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di Daniela Scherrer

La Provincia Pavese, 24 settembre 2022

Una decina di persone coinvolte nel progetto intitolato “Povero gabbiano” “Attraverso un racconto inventato si descrivono aspetti della detenzione”.

Sono già pubblicate su Spotify, su Apple Music e sul sito del progetto europeo Sharad i primi tre poadcast del Radiodramma “Povero gabbiano”, che ha come protagonisti una decina di detenuti della casa circondariale di Torre del Gallo.

L’idea è dell’associazione Amici della Mongolfiera (presieduta da Vanna Jahier), che nel 2021 ha aderito al progetto europeo Sharad (che gode del sostegno del programma Erasmus plus) in collaborazione con altri partner europei: Istituto Cossa (capofila), Share Radio Milano, Almada Mundo dal Portogallo, Théâtre de l’Opprimé dalla Francia e Sigma dalla Romania. Gli Amici della Mongolfiera hanno appunto pensato di dare vita a un Radiodramma, uno spettacolo teatrale ma con l’utilizzo della sola voce per recitare, con il beneplacito della direttrice della casa circondariale Stefania D’Agostino: sotto la supervisione di Vanna Jahier gli autori di questa bella iniziativa sono Lisa Lanfranchi, già volontaria dell’associazione e ora impegnata nel servizio civile, insieme ai collaboratori Vincenzo Cammarata e Marco Bianciardi, scrittore e attore teatrale.

“Gli obiettivi del progetto sono ambiziosi -spiega Vanna Jahier- le attività previste vanno dall’analisi delle situazioni nelle diverse carceri e delle legislazioni dei paesi interessati alla realizzazione di interventi di radio animazione e comunicazione con altri codici e linguaggi in contesti diversi. Ci si aspetta dai partecipanti al progetto, non solo l’acquisizione di competenze operative, ma anche una migliore conoscenza di sé, del proprio mondo, della comunità in cui è inserito e una migliore capacità di rappresentarsi”.

“Si avverte forte l’esigenza di raccontare la situazione carceraria in diversi paesi europei -aggiunge Lisa Lanfranchi- e questo prevede di mettere al centro la radio come strumento di osservazione e narrazione, coinvolgendo direttamente operatori, detenuti, persone con percorsi penali alle spalle o che rischiano di viverli”.

E Marco Bianciardi conclude con un aspetto importante: “E’ stato rilevato infatti che in carcere la comunicazione è un tema centrale, la comunicazione interna in primo luogo. Per migliorare la capacità di comunicare, appare necessario poter sviluppare anche competenze tecniche e di linguaggio, sia nei detenuti che negli operatori. Noi con questo Radiodramma abbiamo scelto di lavorare su un teatro di fiction, trasformando i detenuti in attori e cercando anche di semplificare il testo, considerano che la metà di loro è straniera”.

“Povero gabbiano” è tratto dal racconto “Come rain or come shine” di Kazuo Ishiguro, ma si confronta con il fenomeno virale esploso su TikTok. In totale saranno dodici puntate, realizzate grazie all’aiuto delle educatrici Letizia e Manuela e con un grazie speciale dei protagonisti alla guardia carceraria Domenico.