sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Arnaldo Ferrari Nasi

Libero, 12 ottobre 2023

Periodicamente si riapre in Italia un confronto sulla percepita politicizzazione della magistratura, o per lo meno di una parte di essa. È uno dei temi di elezione per Analisi Politica, che da anni propone la domanda nei suoi sondaggi sul grado di accordo o disaccordo riguardo l’affermazione: “Sovente i magistrati agiscono con fini politici”.

Anche nel 2023, poco prima dei recenti fatti di Catania che avrebbero potuto influenzare le risposte - con la magistrata Iolanda Apostolico ripresa a una manifestazione che prendeva di mira l’attuale ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini - la questione è stata sottoposta ad un campione di 1.000 italiani adulti. Il risultato ci restituisce la consapevolezza che per la stragrande maggioranza dei cittadini sì, in Italia la giustizia viene spesso avvertita come politicizzata.

Altrettanto interessante il fatto che il dato sia in costante crescita negli anni. In qualche modo, in passato la questione sembrava poter essere legata alla vicenda di Silvio Berlusconi, spesso oggetto dell’azione dei magistrati e che per primo e con forza ha rilevato il possibile problema; invece si passa da un 56% di intervistati che nel 2007 si è detto d’accordo con l’affermazione sopracitata, ad un 62% del 2017, fino al 69% del 2023. Ovvero, da un anno in cui Berlusconi era nel pieno della sua attività politica; si passa per un anno in cui il peso del fondatore di Forza Italia risultava molto ridotto; fino a quello della sua scomparsa.

Chi sono coloro che oggi sentono questo problema, ma prima non lo sentivano? A livello sociale la crescita risulta abbastanza trasversale, con una piccola accentuazione solo tra i 40-60enni di istruzione media. A livello politico, invece, lo sguardo volge tutto a sinistra - e questa è certo una sorpresa, visto che fino a pochi anni fa si trattava dello schieramento che invece accusava il centrodestra di attaccare strumentalmente la magistratura. E dunque, l’unico partito esistente al tempo, il Partito Democratico, passa dal 35% del 2007 al 47% del 2023.

L’Alleanza Sinistra-Verdi è oggi al 68%: nel 2007, la Sinistra Arcobaleno, formazione per molti versi assimilabile, era al 31%. Il Movimento Cinque Stelle nel 2007 non esisteva, ma adesso gli elettori cosiddetti “grillini” che giudicano politicizzatala magistratura sono al 77%, ovvero a livello del centrodestra. Per questo e per altri motivi, più dei quattro quinti degli italiani, vale a dire l’83%, chiede che il sistema della giustizia venga riformato.

Un dato quasi plebiscitario, che infatti ancora trova accordo non soltanto nel centrodestra, ma in tutte le pur diverse anime della sinistra: al 90% fra chi si identifica politicamente con il cosiddetto Terzo Polo; all’85% per quanto riguarda Sinistra-Verdi; all’81% nel Movimento 5 Stelle; al 72%, infine, fra gli elettori del Partito Democratico.