ilpescara.it, 7 marzo 2023
Un giovane detenuto si è tolto la vita nella Casa circondariale di Pescara: a denunciare quanto avvenuto è il sindacato Sinappe. Tragedia nel carcere di San Donato a Pescara per un giovane detenuto che è morto a seguito di un estremo gesto volontario. Il fatto è avvenuto nel pomeriggio di domenica 5 marzo.
E l’ha fatto, come riferisce Giuseppe Di Domizio, segretario provinciale del sindacato Sinappe, si sarebbe impiccato con delle lenzuola legate alle inferriate della cella. Nonostante il tempestivo intervento sia della polizia penitenziaria, con i suoi sanitari, che poi con i soccorritori del 118 non è stato possibile salvare il carcerato. “Continua la serie infinita di eventi critici, ormai diventati giornalieri”, commenta Di Domizio, “per l’ennesima volta lo Stato ha perso! Si, perché ogni volta che avviene un suicidio in un penitenziario, è lo Stato a essere sconfitto.
Il Prap (provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria) Lazio, Abruzzo e Molise ha di fatto abbandonato il penitenziario pescarese, (tante richieste di aiuto da parte della direzione per la forte crescita di eventi critici ingestibili, inascoltate), a una morte lenta.
La casa circondariale di Pescara è diventato un contenitore, da riempire purtroppo, con detenuti che sono riottosi e disadattati, provengono maggiormente dagli istituti laziali, gli stessi allontanati per ordine e sicurezza e che sono perlopiù con patologie psichiatriche, siamo a una percentuale elevatissima, superiore addirittura al 60%, nonostante sia risaputo, che a Pescara esiste un solo reparto Atsm di 7 posti al massimo”.