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di Samantha Ferri

La Nazione, 14 giugno 2023

Alla rappresentazione de “I miserabili” di Hugo i ragazzi del Capitini di Agliana. La direttrice: “Il progetto va avanti: dopo le riprese video, convegni e incontri”. Il teatro è una forma di espressione artistica universale che travalica culture e luoghi e in questo caso ha voluto creare un ponte con l’esterno. Non è la prima volta che l’arte incontra il carcere di Pistoia, da anni le associazioni realizzano laboratori teatrali per i detenuti che stavolta hanno interpretato una versione rivisitata de “I miserabili” di Victor Hugo.

Da anni la compagnia teatrale Biriba -Teatro di natura organizza laboratori per i detenuti del carcere di Santa Caterina in Brana. L’ultimo progetto ha visto la regia di Jacopo Belli e, nonostante la messa in scena tra le porte del carcere, allo spettacolo ha potuto assistere una classe quinta dell’istituto Capitini di Agliana, l’assessore alla cultura del Comune di Pistoia e gli operatori del carcere. “L’obiettivo, oltre che espressivo ed educativo, è anche quello di giungere a una rappresentazione teatrale rivolta al pubblico esterno - spiega la direttrice del carcere pistoiese Loredana Stefanelli -. Perciò durante la rappresentazione del 5 giugno sono state realizzate delle riprese video dell’evento, così da poter far conoscere il lavoro svolto all’interno del nostro istituto anche al di fuori delle mura del carcere. Pensiamo a tavole rotonde, talk, convegni, iniziative di formazione sul tema”.

Un’arte senza limiti e senza confini, che nasce in un luogo dove la limitazione e la confinazione sono una condizione costante ma che può arrivare ovunque. “Adesso stiamo lavorando per organizzare delle proiezioni del video dello spettacolo alla Fondazione Vivarelli e al Teatro Bolognini” - conclude la direttrice - “vorremmo far conoscere alla comunità il progetto che ha preso vita all’interno dell’istituto penitenziario”.