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di Anna Beltrame

La Nazione, 17 agosto 2023

I rappresentanti di Nessuno Tocchi Caino, con alcuni esponenti politici e gli avvocati Terranova e Mazzoncini, hanno visitato il carcere a Ferragosto. Celle con tre detenuti invece dei due previsti dalla capienza massima, sottufficiali, sovrintendenti e ispettori sotto organico del 40%, zona docce con gravi carenze igieniche, scarafaggi presenti nelle sezioni 1 e 2, cambio lenzuola una volta ogni due mesi, assenza di lavatrici e asciugatrici, e pessimo stato di manutenzione delle salette di socialità. È la situazione del carcere della Dogaia che emerge dal consueto sopralluogo ferragostano da parte di Matteo Giusti e Barbara Soldi in rappresentanza di Nessuno Tocchi Caino e Radicali Italiani, del consigliere comunale Pd Lorenzo Tinagli, degli avvocati della Camera Penale Gabriele Terranova e Sara Mazzoncini, e di Giacomo Bechini in rappresentanza di Più Europa.

Il primo tema emerso è quello della mancanza dei ruoli guida del carcere di Prato. Vincenzo Tedeschi infatti non è il direttore di ruolo, bensì si divide nell’incarico con l’istituto Gozzini di Firenze. E lo stesso vale per il ruolo di comandante che risulta scoperto e al momento occupato dal reggente Salvatore Fiorenzano. A differenza del passato non c’è il problema del sovraffollamento, visto che i detenuti sono 507 a fronte di una capienza di 589 carcerati. Ma nonostante questo in molte sezioni ci sono tre detenuti a fronte di una capienza massima di due posti. Sul fronte dell’organico della polizia penitenziaria c’è una grave carenza di sottufficiali, sovrintendenti e ispettori, che tocca punte del 40%.

Critica anche l’occupazione quotidiana dei detenuti. Solo 110 lavorano mensilmente nelle attività domestiche di cucina e pulizie. E soprattutto al momento non ci sono progetti di lavoro con ditte esterne. Situazione che da febbraio 2024 dovrebbe essere ovviata da un bando della Regione che permetterà di attivare 10 corsi da 100 ore ciascuno, in cui inserire tra i 60 ed i 100 detenuti per percorsi specializzanti. Nelle docce comuni, stando al resoconto del sopralluogo “permane il problema dell’igiene e della manutenzione”.

Il sopralluogo si è poi spostato nelle sezioni 1 e 2. “Si segnalano criticità a livello igienico, sono presenti scarafaggi e i locali doccia non sono manutenuti - spiegano -. Inoltre il cambio delle lenzuola dal 17 giugno scorso è stato nuovamente effettuato il 13 agosto. In seconda sezione si segnalano inoltre carenze di suppellettili. In queste due sezioni non sono presenti nemmeno la lavatrice e l’asciugatrice ed anche la saletta dedicata alla socialità è in stato di manutenzione pessimo. In queste due sezioni è in servizio un solo agente di polizia penitenziaria, peraltro giovane, per la gestione di molti detenuti: sono 25 camere detentive per ciascuna sezione quasi tutte con 3 detenuti ciascuna”.

“Nelle sezioni ci sono diverse tensioni etniche dovute all’alta percentuale di stranieri presenti nell’istituto - sottolineano i protagonisti del sopralluogo -, creando negli ultimi mesi molti disagi ai carcerati oltre che a tutto il personale della Dogaia. Alla luce di tutto ciò non possiamo che esprimere la massima preoccupazione per il futuro dell’istituto, dei detenuti e di tutti coloro che con grande passione e abnegazione vi lavorano”.