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di Gianni Santucci

Corriere della Sera, 29 maggio 2022

Un’autopsia viene pagata 67,66 euro come nel 2002. L’ambito penale è abbandonato da quasi tutti i professionisti: “Così si crea una disaffezione dei giovani per il lavoro al servizio del pubblico”. Cristina Cattaneo, antropologa e patologa forense: “Servono riforme”.

Un ladro ucciso mentre prova ad entrare in un appartamento. Anno 2014. Caso complesso. Gli accertamenti medico-legali (come quasi sempre accade) sono decisivi: autopsia, sopralluoghi, approfondita consulenza tecnica per il pubblico ministero (e intorno, una forte attenzione dell’opinione pubblica). Tralasciando la vicenda giudiziaria, è interessante oggi sapere come, e quanto, è stato liquidato il lavoro di quel professionista: 1.400 euro (ovviamente lordi), ma soprattutto pagati nel 2021. Basterebbe questo esempio per rendersi conto di quanto sia profonda la crisi che sta allontanando dalle Procure e dai Tribunali tutti i professionisti di maggior livello di cui la giustizia ha invece un bisogno sempre più massiccio. Pagati con onorari “indecorosi”. In più: pagati in ritardo, anche macroscopico. E, non di rado, coi compensi tagliati al momento della liquidazione. Nei mesi scorsi il Corriere si è occupato di informatici forensi, ingegneri, criminologi. Stessi problemi. L’ambito della medicina legale può avere però ricadute sociali ancora più pesanti. Basta valutare l’aspetto che ha minor rilevanza mediatica, ma che tocca invece un numero enorme di persone: e cioè tutte le controversie su contributi pubblici per invalidità o inabilità, gli infortuni sul lavoro. Se i professionisti chiamati a fare accertamenti su queste controversie sono superficiali, da una parte si può sprecare denaro pubblico, dall’altra si può rovinare una persona che avrebbe pieno diritto a un aiuto e non lo ottiene. “La medicina legale in questi ambiti ha riflessi sociali enormi”, riflette Carlo Bernabei, professionista che ha lavorato a lungo per studi legali e uffici giudiziari soprattutto a Milano, Como, Varese e Genova, su delitti, colpe mediche e risarcimenti.

Il listino dei compensi - Tornando all’ambito penale, bisogna partire dal listino dei compensi, fermo al 2002: per l’autopsia, 67,66 euro; per l’autopsia su “cadavere esumato”, 96,58 euro; per una consulenza tecnica con “accertamenti medici, diagnostici, identificazione di agenti patogeni”, da 38,03, a 290,77 euro. Quando i lavori si prolungano (e si prolungano sempre, come è intuitivo) i pagamenti passano “a vacazione” (una vacazione equivale a due ore e viene liquidata con 8,15 euro (tariffa che Milano ha raddoppiato). “Anche per questo l’ambito penale è abbandonato da quasi tutti i professionisti. Chiediamo che siano rivisti gli onorari, non per diventare ricchi, ma per poter continuare a lavorare al servizio della giustizia con un compenso decoroso”, continua Bernabei. E Riccardo Zoja, direttore dell’Istituto di medicina legale della Statale e fino a pochi mesi fa presidente della Società italiana di medicina legale, analizza: “Nell’ambito della giustizia cercano tutti di fare miracoli ma le procedure burocratiche sono lentissime. Le tempistiche della retribuzione sono migliorate leggermente, ma arrivano oggi pagamenti del 2017: non è sostenibile. Oltre ai ritardi c’è anche il fatto che gli onorari sono fermi dal 2002. Una retribuzione iniqua rispetto all’impegno della prestazione. In questo contesto si crea una disaffezione dei giovani per il lavoro al servizio del pubblico. E anche i medici legali esperti svolgono per il pubblico le prestazioni solo su casi interessanti, ma devono compensare con quote crescenti di lavoro nel privato”.