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di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 27 febbraio 2024

La questione del diritto all’affettività e alla sessualità per i detenuti è un argomento di grande importanza a livello globale. In molte nazioni europee e in varie parti del mondo, esistono politiche e pratiche volte a garantire questo diritto fondamentale anche all’interno delle carceri. In Europa, ben 31 dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa hanno adottato procedure che consentono visite affettive ai detenuti. Paesi come Francia, Olanda, Svizzera, Finlandia, Norvegia ed Austria sono solo alcuni esempi di nazioni che hanno implementato tali politiche. Le modalità di attuazione variano notevolmente, spaziando dalla concessione di colloqui prolungati e non controllati a sistemi più complessi che prevedono strutture specifiche.

Un esempio interessante è quello della Croazia, dove i detenuti possono usufruire fino a quattro colloqui non sorvegliati al mese coniuge o partner, ciascuno della durata di quattro ore. In Albania, il regolamento penitenziario prevede otto telefonate e quattro colloqui mensili, con la possibilità di prolungare uno di questi incontri fino a cinque ore per le persone detenute sposate. In Norvegia, Svezia, Danimarca e Paesi Bassi, sono disponibili piccoli appartamenti dove i detenuti possono trascorrere del tempo senza sorveglianza per un’ora. In Olanda, le visite possono avvenire in locali appositi o addirittura nelle celle stesse. La Danimarca permette visite settimanali della durata di un’ora e mezza.

Anche nella cattolicissima Spagna, nella comunità autonoma della Catalogna, sono state istituite le “visitas intimas” fin dal lontano 1991, consentendo incontri non sorvegliati due volte al mese. Inoltre, in Francia esistono le “Unitès de Vie Familiale”, appartamenti dove i detenuti possono ricevere partner, familiari e amici per un periodo prolungato di tempo e senza controllo. Ma anche al di fuori dell’Europa, vi sono varie esperienze per il riconoscimento del diritto all’affettività e alla sessualità dietro le sbarre. In Canada, ad esempio, sono previste visite affettive, con la possibilità di incontrare le famiglie in prefabbricati all’interno degli istituti anche per tre giorni consecutivi. Negli Stati Uniti, fin dagli anni 90, è stato istituito un programma nel Mississippi che consente ai prigionieri di ricevere la visita di lavoratori del sesso ogni domenica, mentre in India, Israele e Messico le visite intime sono ammesse.

Tutti questi esempi dimostrano che il diritto all’affettività e alla sessualità in carcere è riconosciuto in diversi Paesi del mondo. Da anni, molte nazioni adottano politiche che tengono conto della dignità e dei bisogni umani anche dei detenuti, dimostrando un impegno costante per garantire il rispetto dei diritti fondamentali di tutti gli individui, indipendentemente dal loro status carcerario.