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di Maria Concetta Vaccaro

insiemeragusa.it, 1 agosto 2022

Giunge all’improvviso una chiamata da parte del Cappellano del Carcere di Ragusa don Carmelo Mollica: “Il Vescovo vuole incontrare i detenuti!”. Sembra quasi un annuncio strano: un annuncio dirompente che scuote e all’improvviso alza la polvere che si era depositata dietro l’uscio di ogni porta e ogni cancello della Casa Circondariale di Ragusa!

Nessun luogo è più chiuso di un carcere: porte, cancelli, mandate di chiavi, controlli e dal febbraio 2020, come in tutto il nostro pianeta, la pandemia ha ulteriormente chiuso e proibito la nostra presenza e l’azione di un piccolo gruppo di volontari che facevano catechesi con i ragazzi detenuti ospiti della Casa Circondariale di Ragusa. Tutto sembrava avvolto in uno strano silenzio avvolgente che impediva ogni contatto e ogni piccola possibile partecipazione.

È necessario cominciare ed istituire un Ufficio diocesano per la Pastorale carceraria al fine di “Far sentire ai detenuti e alle loro famiglie la presenza della Chiesa”: questo è l’invito declinato con la massima urgenza dall’appena eletto a nostro Vescovo Mons. Giuseppe La Placa: “Bisogna fare presto!”.

Si ricomincia con grande emozione e con una marcia in più!

Il 15 settembre 2021 ci incontriamo tutti gli Operatori della struttura e i Volontari presso la Cappella della Casa Circondariale di Ragusa con il nostro Pastore: “Il carcere non diventi mai un obitorio della speranza ma piuttosto una grande sala parto nella quale, vite segnate dalla sofferenza e dall’esperienza del male, possono rinascere a vita nuova”.

Il piccolo gruppo di Volontari comincia a prendere forma e a costituirsi. Il 6 gennaio è ufficialmente nominato: a dirigerlo sarà don Carmelo Mollica che da dodici anni è il cappellano della casa circondariale di Ragusa. Sarà affiancato da una equipe composta da Filippo Dicara, Maria Criscione, Salvatore Cabibbo, Carmela Criscione, Concetta Gulino, Maria Concetta Vaccaro e suor Graziella Viscosi.

Al 15 settembre sono seguiti altre visite ed incontri del nostro Vescovo con gli ospiti della Casa Circondariale. Ogni incontro è una grande festa! Ogni incontro una attesa gioiosa! Ogni incontro un incrocio di sguardi profondi attenti e accoglienti. Ogni incontro straordinario con il nostro Vescovo con i Detenuti diventa sempre più ordinariamente fraterno!

Bisogna accendere i motori per operare una efficace azione dell’Ufficio di Pastorale Carceraria della nostra Diocesi. Bisogna fare presto ed essere presenza-accanto dall’interno: così semplicemente! Un sorriso o una stretta di mano o un semplice “ciao” possono aprire nel cuore la speranza. Bisogna fare presto ed essere presenza-accanto dall’esterno: così semplicemente! Impegnarsi e lavorare per salvare i legami familiari dei detenuti affinché una mamma, una moglie, un figlio o una figlia possano ancora stringere la mano al proprio figlio, marito, papà! Bisogna fare presto!