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di Gian Antonio Stella

Corriere della Sera, 12 luglio 2023

Sapete quante persone sono in galera in Germania per “economic-financial offences”? Ben 4.604: poco meno del numero degli spacciatori. E in Italia? La miseria di 345. Pari allo 0,9. Numeri alla mano, Daniela Santanchè potrebbe avere buoni motivi per non dolersi troppo alla prospettiva d’avere a che fare per lo “scandalo Mirabilia” con la giustizia italiana su cui da anni dice peste e corna. E così non dovrebbero dolersi tanti traffichini che da sempre fanno i furbi, a prescindere dalla tessera politica, sulla bonarietà, diciamo così, di un sistema come il nostro che nel tempo ha consentito a imprenditori e faccendieri di cavarsela spesso con una ramanzina per reati puniti altrove in modo assai più severo. Basti sfogliare il dossier di Space, con le Statistiche penali pubblicate la settimana scorsa dal Consiglio d’Europa sulla popolazione carceraria. Condotto dal gruppo di ricerca dell’Università di Losanna guidato da Marcelo Aebi. E mettere a confronto gli ultimi dati (2022) dei detenuti ospiti delle prigioni europee con quelli di questo e quel paese. Un esempio? I reclusi per reati di droga nelle prigioni germaniche sono 6.205 pari al 14% dell’intera popolazione carceraria tedesca. Quelli condannati per gli stessi reati e in cella in Italia sono il doppio: 11.927, pari al 31,6% pari a due volte la percentuale tedesca. Qualche baldo securitario, acerrimo nemico della cannabis libera, esulterà: “Buttiamo via la chiave anche noi!”.

Ma proviamo a rovesciare la prospettiva e verificare la severità italiana sui reati economici e finanziari che regolano davvero la vita di un paese. Andando a vedere ad esempio cos’è successo a Markus Braun, il fondatore e Ad del colosso informatico tedesco Wirecard. Arrestato e incarcerato nel giugno 2020 con l’accusa di “aver gonfiato i dati di bilancio e il fatturato per far apparire la sua società più forte e più attraente per gli investitori e la clientela” vantando un paio di miliardi di euro inesistenti, rischia 15 anni di reclusione. E lì li fanno davvero. Come successe tempo fa a Uli Hoeness, condannato a passare tre anni nel penitenziario bavarese di Landsberg per evasione fiscale nonostante fosse il presidente del Bayern Monaco e fosse stato campione d’Europa e del mondo con la nazionale. Sapete quante persone sono in galera in Germania per “economic-financial offences”? Ben 4.604: poco meno del numero degli spacciatori. E in Italia? La miseria di 345. Pari allo 0,9%. Contro la media europea del 3,9% (il quadruplo) che sale in Germania addirittura al 10,8. Dodici volte di più.