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di Ermes Antonucci

Il Foglio, 2 luglio 2024

Da inizio anno 49 detenuti si sono tolti la vita, ma il ministro della Giustizia sembra non vedere l’emergenza. Forza Italia apre alla proposta sulla liberazione anticipata speciale. Tensioni con gli alleati di governo. “Il sistema carcerario vive una situazione drammatica. Non possiamo fare finta che il problema del sovraffollamento non esista, così come quello dei suicidi fra i detenuti, che ormai hanno una frequenza incredibile. Tutte le soluzioni che in prospettiva possono migliorare il sistema vanno benissimo, però ci vuole anche una risposta nell’immediato. E la proposta avanzata da Giachetti, con alcuni interventi migliorativi, rappresenta una buona occasione”. Così, intervistato dal Foglio, Pietro Pittalis, vicepresidente della commissione Giustizia della Camera, ribadisce la volontà di Forza Italia di affrontare l’emergenza carceraria con misure urgenti. Proprio ieri si è avuto l’ennesimo suicidio di un detenuto, nel carcere di Paola, in provincia di Cosenza. È il 49esimo da inizio anno, un record storico.

Nell’ultima settimana si sono tolti la vita quattro detenuti: due si sono impiccati, due hanno inalato gas dalle bombolette per il fornello. E il peggio deve ancora venire. Nel 2022, quando l’Italia a fine anno registrò il record di 84 suicidi, 16 avvennero nel mese di agosto, quando il disagio per i detenuti peggiora ulteriormente, fra caldo asfissiante e carenza di personale.

Il riferimento di Pittalis è alla proposta Giachetti sulla liberazione anticipata, che prevede un aumento della detrazione di pena ai fini della liberazione anticipata da 45 a 60 o 75 giorni per ogni semestre di pena scontata. Un provvedimento non risolutivo, ma che farebbe uscire dal carcere qualche migliaio di detenuti. “Attendiamo la proposta del ministro Nordio, che sicuramente terrà conto del problema nella sua complessità, ma quello che importa oggi è trovare soluzioni nell’immediato per cercare di dare una risposta urgente a un problema urgente. La mia posizione è condivisa all’interno del partito, e Forza Italia a breve annuncerà la convocazione di una conferenza stampa per chiarire la sua posizione”, fa sapere Pittalis. Il richiamo al senso di responsabilità verso gli alleati da parte di Forza Italia rischia però di creare tensioni nella maggioranza e anche nel governo.

Proprio ieri Nordio ha fatto sapere che il decreto sulle carceri “andrà entro fine mese al Consiglio dei ministri”. Come se non si fosse di fronte a un’emergenza che richiederebbe interventi immediati. Non solo, il Guardasigilli ha anche ribadito indirettamente la sua contrarietà alla proposta Giachetti: “Io personalmente non sono d’accordo sugli sconti di pena, che sono sempre una sorta di sconfitta dello stato se lo sconto di pena significa non un atto di generosità ma un atto di resa di fronte a una situazione che giudico tollerabile. Penso, invece, che si debba seguire la strada delle detenzioni alternative sia per i casi di reati minori sia per i tossicodipendenti: puntiamo moltissimo sulle comunità”. Ma lo stato la sua sconfitta sembra già averla raggiunta. Nelle carceri italiane attualmente ci sono 61.547 detenuti a fronte di 47 mila posti effettivi disponibili, per un sovraffollamento del 130 per cento. E un tasso di suicidi fra i detenuti mai registrato prima d’ora. Altro che Ungheria. La resa è nei fatti, tocca soltanto prenderne atto e agire con urgenza, come chiedono Italia viva con Giachetti e Forza Italia.

Il ministro Nordio, invece, anziché misure immediate, propone di puntare sulle comunità (che però avrebbero bisogno di tempo per organizzarsi), sul “far scontare la pena agli stranieri nei loro paesi di provenienza” (un’altra via di non immediata attuazione, visto che necessiterebbe di accordi fra l’Italia e i vari paesi) e sul ricorso all’organo collegiale per l’emissione delle ordinanze di custodia cautelare in carcere (che però entrerebbero in funzione non prima di due anni). Insomma, Nordio e la struttura burocratica che lo assiste non sembrano aver colto la gravità dell’emergenza vissuta dal sistema carcerario.

Nella maggioranza, invece, occorrerà vedere come l’apertura del partito di Tajani alla proposta sulla liberazione anticipata sarà accolta da Lega e Fratelli d’Italia. I due partiti temono che il provvedimento possa apparire come uno “svuota-carceri”. I più ostili alla proposta Giachetti sarebbero i leghisti, che con il sottosegretario alla Giustizia con delega alle carceri, Andrea Ostellari, spingono per introdurre nel decreto l’istituzione di un albo nazionale delle comunità per lavoranti.

All’interno del partito di Meloni è l’altro sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, a gestire la partita. La posizione nei confronti della proposta Giachetti non sarebbe di completa chiusura. Delmastro avrebbe chiesto di rinviare il confronto a dopo le elezioni europee, facendo capire che la proposta potrebbe essere accettata se controbilanciata dall’inserimento di alcune norme più dure nei confronti dei detenuti con cattiva condotta. Ora però FdI sembra temporeggiare, paralizzata dalla paura di essere accusata di svuotare le carceri. I morti dietro le sbarre, tuttavia, ricordano che il tempo delle decisioni è arrivato.