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ilreggino.it, 23 novembre 2023

Promosso dall’ufficio del Garante Metropolitano per i diritti delle persone private e/o limitate della libertà personale e dall’ufficio Metropolitano della Consigliera di parità, in collaborazione con alcune associazioni. Si è svolta nel pomeriggio di ieri presso la sezione femminile dell’Istituto Penitenziario di San Pietro di Reggio Calabria, la presentazione del progetto “Libere Dentro” promosso e curato dall’ufficio del Garante Metropolitano per i diritti delle persone private e/o limitate della libertà personale e dall’ufficio Metropolitano della Consigliera di parità.

Alla presentazione hanno preso parte, oltre al Garante Metropolitano Paolo Praticò, la componente dell’ufficio M. Cristina Arfuso e la consigliera metropolitana di parità Paola Carbone, le diverse associazioni e le persone che a vario titolo ed in maniera volontaria provvederanno a portare avanti il progetto anzidetto: Non una di meno, Medici del Mondo, Cuore di Medea Onlus, Fausta Canzoneri, Adexo Aps, NUDM RC. Il progetto “Libere Dentro” vuole offrire uno strumento di miglioramento alle ospiti del Penitenziario attraverso una serie di attività volte a fornire non solo la possibilità di acquisizione di nuove conoscenze culturali e ma anche personali.

Difatti, lo stesso è stato pensato in diversi moduli: Laboratorio di scrittura creativa e di teatro in scena, visite senologiche per la prevenzione del tumore al seno, informative sanitarie sulle malattie sessualmente trasmissibili (IST) ed incontri di sensibilizzazione per la prevenzione di violenze fisiche e psicologiche nonché lezioni di inglese (a cura di Fausta Canzoneri).

L’obiettivo, quindi, è quello coinvolgere le detenute in un processo di trasformazione positiva sotto il profilo culturale, artistico, pedagogico e sanitario, fornendo l’arricchimento dei percorsi educativi attraverso processi di studio indirizzati all’incremento di nuove abilità comunicative e creative, individuali e di gruppo nonché concorrere alla mitigazione del disagio psicologico e sociale connesse alla detenzione.

Il progetto avrà la durata di un anno e prevede che le attività siano svolte tre volte alla settimana. Si ringrazia per la collaborazione la direzione dell’Istituto Penitenziario nonché l’Area Educativa, sempre attenti alle attività formativa e rieducative degli ospiti. Si ringrazia, altresì l’Accademia delle Belle Arti, per la preziosa collaborazione che la vedrà partecipe al Progetto in un secondo momento con la realizzazione di arte scenica e coreografica. “Riteniamo che ogni seme piantato, prima o poi, germoglierà. Per il bene dell’intera comunità”, si legge nella nota.