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reggiotoday.it, 16 dicembre 2023

Il tavolo tecnico, istituito dai Garanti dei detenuti, ragiona per obiettivi di legalità e trasparenza. Reggio ancora una volta traccia una svolta rivoluzionaria nella sanità penitenziaria. Presente per la prima volta e solo poche settimane dopo la sua nomina il prefetto Clara Vaccaro; assieme a lei l’autorevole presenza del procuratore aggiunto Stefano Musolino, della presidente del Tribunale di sorveglianza Daniela Tortorella, della Garante del comune di Reggio Calabria Giovanna Russo, del Garante regionale Luca Muglia e della Dg dell’Asp Lucia di Furia a cui vanno i meriti degli obiettivi rivoluzionari raggiunti in così poco tempo, il Coordinatore sanitario dirigente Nicola Pangallo, il coordinatore degli infermieri delegato Nursind Filippo Errante.

A rappresentare l’amministrazione penitenziaria reggina il direttore Giuseppe Carrà, i vicedirettori Roberta Velletri e Marianna Stendardo, le comandanti dirigenti aggiunte Maria Luisa Alessi e Gabriella Mercurio; le operatrici di Polizia penitenziaria Daniela Iiriti e Fabio Viglianti e Bandiera Danilo per il Sinappe.

Effettuata una visita dei locali dell’area sanitaria depPlesso di Arghillà per prendere atto dell’Importante evoluzione in soli 18 mesi dall’attivazione del tavolo tecnico sulla sanità penitenziaria voluto dalla Garante. Molto è stato fatto, molto c’è da fare, ma sicuramente come espresso dalla Di Furia “Arghillà è un modello che deve essere replicato in tutti gli istituti della provincia reggina per i risultati importantissimi raggiunti, frutto del sacrificio e dell’abnegazione di medici e infermieri.

Una visita dal fortissimo segnale istituzionale nella quale per la prima volta un Prefetto ha voluto vedere e relazionarsi con i principali interlocutori. Con pragmatismo ha manifestato di volersi occupare con tutte le autorità interessate del tema carcere rileggendo la funzione rieducativa della pena in un’ottica di costruzione di risultati anche sul piano trattamentale.

Affine il pensiero del procuratore aggiunto Stefano Musolino che ribadendo l’Impegno della procura reggina ha condiviso una puntuale riflessione sull’importanza della garanzia dei diritti negli istituti di pena, sul dovere della magistratura di vigilare rispetto all’effettività del trattamento penitenziario ricordando che c’è una sfida istituzionale dentro e fuori gli istituti penitenziari.

Intervento di grande equilibrio quello della presidente Tortorella che ha manifestato sempre grande attenzione al tema della sanità penitenziaria in un’ottica di terzietà ma vicinanza al reale riconoscimento dei diritti delle persone recluse. Saluti del direttore Carrà e condivisione del percorso sanità penitenziaria nell’anno in corso, relazione delle attività da parte del coordinatore Pangallo e riflessione sugli investimenti futuri.

Chiosa della Garante che ha ringraziato le autorità presenti, tutto il personale sanitario e di polizia penitenziaria, le organizzazioni sindacali, ribadendo il concetto che ciascuno è chiamato a fare il proprio dovere e che i garanti lavorano in sinergia grazie al cambio di passo condiviso e scandito dal collega Muglia sin dal suo insediamento.

“La costruzione di una sana leadership pubblica, di risultato di squadra, pone tante sfide e queste nella loro accezione positiva sono le opportunità più grandi del nostro tempo perché evidenziano come, non il potere ma la responsabilità sia l’atto rivoluzionario nel lavoro che siamo chiamati a svolgere ogni giorno. Solo nella dedizione e nella corresponsabilità continueremo a tracciare rotte e segnare risultati di crescita, visione e collaborazione verso le sfide inedite di questo secolo”.

La Garante accogliendo le proposte su lavoro, reinserimento, monitoraggio sanità, problematiche di ordine e sicurezza dentro e fuori le mura che si ripercuotono sui diritti delle persone recluse, avanzate dal Prefetto, ha annunciato in una prospettiva di sempre più compatte sinergie istituzionali l’avvio dei lavori di un tavolo permanente sul carcere che includa oltre agli attori già presenti anche gli uffici di Prefettura, Procura e i Tribunali. Reggio è un modello che funziona quando ci si dedica con professionalità, coraggio e coerenza alle sfide che interessano la società tutta sia essa libera o reclusa.