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di Anastasiya Lisnichuk

reggionline.com, 3 giugno 2023

In tribunale a Reggio Emilia una partecipata conferenza. I rappresentanti dell’associazione “Nessuno tocchi Caino” e della Camera Penale locale hanno espresso la loro preoccupazione per le condizioni di disagio nelle carceri, Ai margini della conferenza “Carcere e tossicodipendenza: una doppia pena?” che si è tenuta nei giorni scorsi al Tribunale di Reggio, i rappresentanti dell’associazione “Nessuno tocchi Caino” e della Camera Penale locale hanno espresso la loro preoccupazione per le condizioni di disagio nelle carceri. Una grande problematica in particolare è quella legata al trattamento sanitario sul piano della salute mentale dei detenuti.

Così Sergio d’Elia, segretario dell’associazione “Nessuno tocchi Caino”: “Io credo e mi rivolgo al capo dell’amministrazione penitenziaria che la cosiddetta tsm (articolazioni di tutela di salute mentale) non è tollerabile che ancora permanga in quelle condizioni. Sono troppi, la metà sono fuori da questa regione e quindi fuori dal trattamento sanitario della regione. chiedo almeno di far tornare alle regioni di provenienza quei detenuti, sicché il carico di dolore, di sofferenza e di cura a loro destinato sia distribuito equamente in tutte le regioni”.

Così Cecilia Soliani, della Camera Penale di Reggio Emilia: “Il carcere di Reggio è probabilmente l’istituto in cui si cerca di fare il possibile, ma non è sufficiente. E’ un carcere che ha una popolazione estremamente eterogenea e variegata. Questo dato di fatto non permette di fare una personalizzazione di quello che è un percorso rieducativo e trattamentale e questo ovviamente a discapito dei detenuti. Per cui l’auspicio per noi come Camera Penale di Reggio è quello di potere davvero instaurare un dialogo e aprire un tavolo di lavoro con chi dell’universo carcere si occupa per cercare di migliorare una situazione che deve essere migliorata”.