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di Francesco Galli

reggionline.com, 27 novembre 2024

Queste le parole dell’avvocato Michele Passione, legale del Garante nazionale dei detenuti, che auspica che la sentenza attesa per il 20 gennaio 2025 confermi le richieste fatte dalla procura. “Un’azione brutale, preordinata e di violenza assolutamente gratuita”. Sono durissime le parole con cui la Pm Maria Rita Pantani ha chiesto di condannare tutti i dieci agenti di polizia penitenziaria ritenuti coinvolti nel pestaggio dell’aprile 2023 nel carcere di via Settembrini.

Pesanti anche le pene richieste da 5 anni e 8 mesi a 2 anni e 4 mesi, sulla base dei diversi reati contestati tra tortura, lesioni e falso. Che quel lunedì 3 aprile si sia verificato un episodio di tortura ne è convinto anche l’avvocato Michele Passione, che nel processo in corso in tribunale rappresenta il Garante nazionale dei detenuti. “Le immagini del video sono inconfutabili, in carcere c’è stata tortura”, le sue parole.

I legali delle parti civili, ammesse al procedimento, nei loro interventi seguiti alla richiesta della Pantani, hanno evidenziato come le immagini delle telecamere di sorveglianza, fatte vedere in aula dal magistrato colpiscono per la violenza ma anche perché appare evidente che chi poteva intervenire per fermare gli agenti, non lo abbia fatto.

Il processo riprenderà lunedì 9 dicembre con gli interventi dell’avvocato Luca Sebastiani, che assiste il detenuto tunisino picchiato, e di alcuni difensori degli imputati. Il 13 gennaio toccherà alle restanti difese mentre la sentenza, dopo le repliche, è attesa per il 20 gennaio.