di Enrico Franceschini
La Repubblica, 7 settembre 2024
La decisione riguarderà chi ha già scontato almeno il 40% della pena ed è stato incriminato per reati meno gravi. Al momento, negli istituti penitenziari di tutto il Paese, ci sono meno di cento posti liberi. Nel Regno Unito non c’è più posto in prigione. Per questo, con una decisione che sembra surreale ma è necessaria, il governo britannico ha deciso di rilasciare alcune migliaia di detenuti rinchiusi per reati meno gravi e che abbiano scontato il 40 per cento della pena.
Problema sovraffollamento - Già presa in considerazione dal precedente esecutivo conservatore, l’iniziativa è stata ripresa da quello laburista odierno perché negli ultimi mesi le carceri si sono riempite ancora di più a causa delle centinaia di arresti, seguiti da severe condanne, per i disordini razziali di questa estate: le peggiori violenze in un decennio. È in questo ambito che venerdì un uomo ha ricevuto una sentenza a 9 anni di carcere per avere cercato di appiccare fuoco a un albergo che ospitava immigrati in attesa di asilo: uno degli episodi scatenati da estremisti di destra sulla base di fake news e odio razziale. Il primo ministro Starmer ha chiesto a polizia e magistratura di reagire severamente e con rapidità: nel giro di qualche settimana quasi 500 persone sono finite dietro le sbarre, le manifestazioni razziste sono cessate, le autorità hanno potuto ristabilire l’ordine.
L’ondata di arresti e condanne, tuttavia, ha contribuito a riempire le prigioni nazionali fino a quasi esaurire letteralmente i posti. Nei giorni scorsi la Bbc ha reso noto che restano meno di 100 posti letto liberi nelle carceri di tutto il Paese. Come altrove, anche qui si tratta spesso di istituti carcerari antiquati, alcuni di epoca vittoriana, in cui i detenuti sono costretti a convivere in spazi ristretti. Se poi celle e brandine stanno per raggiungere la piena occupazione, occorreva correre ai ripari. Così dal 10 settembre parte un programma per rilasciare i detenuti rinchiusi per crimini minori: la regola è che abbiano scontato almeno il 40 per cento della pena, uno “sconto” rispetto alle precedenti norme, secondo cui il rilascio, condizionato a buona condotta e ad altri fattori, poteva avvenire solo dopo avere scontato almeno il 50 per cento della condanna. Il piano esclude detenuti condannati per terrorismo, reati sessuali, abuso domestico e alcuni crimini violenti.
Alleggerire il carico - L’obiettivo è liberare circa 5500 posti letto. Il ministero della Giustizia ha esortato le corti a rinviare le sentenze contro alcuni dei responsabili dei disordini estivi appunto per aspettare che si liberino i posti in cui rinchiuderli. Ciononostante, si tratta di una misura temporanea e parziale. Da un lato, la stampa di destra critica il rilascio di detenuti prima del tempo, che abbiano compiuto reati minori o meno. Dall’altro, non è un meccanismo che si possa ripetere all’infinito. Prima o poi lo stato dovrà costruire nuove carceri, più ampie e moderne, ma al momento non ci sono fondi per tante esigenze e quella delle prigioni non ha la priorità nella spesa pubblica. Attualmente la popolazione carceraria di Inghilterra e Galles sfiora le 90 mila persone (ce n’erano in prigione esattamente 88350 la settimana scorsa, ma è un numero che fluttua in continuazione): aggiungendoci i carcerati di Scozia e Irlanda del Nord si arriva probabilmente vicino a 100 mila detenuti. L’equivalente di una intera città in galera, in cui i posti per stendersi a dormire sono pressoché terminati.