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di Valentina Furlanetto

Il Sole 24 Ore, 4 dicembre 2023

Quando poche settimane fa è stata uccisa a Milano Marta Di Nardo è emerso che la persona accusata dell’omicidio, Domenico Livrieri, era “affetto da schizofrenia” e avrebbe dovuto stare in una Rems. Invece è stato mandato in carcere. Il problema è che, come spiega il garante dei detenuti Mauro Palma, nelle 32 Rems in Italia si trovano ospitate 654 persone, tuttavia ben 796 sono in lista di attesa.

Di questi una piccola parte si trova impropriamente in carcere, gli altri affidati ai servizi territoriali. Molti ad esempio si trovano ricoverati nei reparti di psichiatria, a fianco a malati psichiatrici che non hanno compiuto reati, con evidenti problemi per i pazienti e per i sanitari come spiega Emi Bondi, presidente della società italiana di psichiatria.

Secondo Giuseppe Nicolò, direttore della Asl5 di Roma, da cui dipendono alcune Rems quella di Di Nardo è stata una tragedia annunciata perché la riforma prevista dalla legge 81 è una riforma realizzata solo in parte. Pietro Pellegrini, psichiatra sub commissario sanitario dell’Azienda Usl di Parma e coordinatore del comitato informale di coordinamento Rems, allarga il tema e dice che è sbagliato ritenere non imputabili i malati mentali.