di Rosario Di Raimondo
La Repubblica, 19 gennaio 2023
I legali dell’ex bandito della Comasina contro la nuova richiesta di isolamento. È tornato in carcere nel 2014, dopo una tentata rapina di mutande e cesoie in un supermercato, e gli è sempre stata negata la semilibertà. Ma adesso i suoi avvocati dicono: “È un uomo di 72 anni provato nel fisico e nella mente”.
Renato Vallanzasca “ha seri problemi di salute”, spiegano i suoi avvocati. Che adesso chiedono al Tribunale di Milano una perizia medico-legale per verificare la capacità di stare in giudizio dell’ex bandito della Comasina, detenuto a Bollate con “fine pena mai” e al centro di una richiesta della procura, che vuole per lui ulteriori sei mesi di isolamento diurno. Colpa dell’ultima condanna (definitiva dal 2016) per la tentata rapina del 2014 in un supermercato, quando venne beccato con due mutande, un paio di cesoie e del concime. Un colpo che gli costò caro, visto che da quel momento venne revocata la semilibertà.
Di questi 180 giorni di isolamento, chiesti dalla pm Adriana Blasco, si è discusso oggi davanti alla giudice Ilaria Simi De Burgis. E se ne discuterà ancora in vista della prossima udienza fissata per marzo. Ma gli avvocati di Vallanzasca, Corrado Limentani e Paolo Muzzi, non si limitano a questo.
Al giudice hanno chiesto di acquisire la cartella clinica dell’ex protagonista della mala milanese, che oggi ha 72 anni. “Per verificare le sue condizioni di salute”, dicono, che sono “serie”. Dal punto di vista fisico e mentale. Gli stessi legali hanno dato mandato ai propri consulenti di studiare i problemi di “Renè”: “Preferiamo avere in mano la perizia dei medici, che ci dirà con precisione cos’ha Vallanzasca”, aggiungono gli avvocati, che hanno chiesto al pm anche di applicare l’indulto sulle pene (sconto di 3 anni). Una mossa, quella dell’acquisizione della cartella clinica, che punta a dimostrare l’incompatibilità fra le condizioni di salute del detenuto e la misura dell’isolamento diurno, che i legali contestano comunque anche da un punto di vista strettamente tecnico.
Già in un provvedimento dei giudici della Sorveglianza, con cui nei mesi scorsi era stata rigettata un’altra richiesta di liberazione condizionale o di semilibertà, era scritto che Vallanzasca “in particolare dal 2021” è un “uomo provato”, sia nel fisico che nella mente, “segnato ovviamente da circa 50 anni di carcere”. E che “a volte” appare “un po’ spaesato”. E i legali avevano depositato documentazione medica con valutazioni neurologiche.