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di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 19 ottobre 2023

È fissata per oggi l'udienza davanti al tribunale di Sorveglianza di Roma a cui si è rivolta la difesa di Alfredo Cospito contro i rigetti da parte del ministro della Giustizia Carlo Nordio di due istanze di revoca anticipata del regime detentivo speciale del 41 bis a cui è sottoposto l'anarchico. Nel ricorso presentato dal difensore di Cospito, l'avvocato Flavio Rossi Albertini, si ricorda che “il presupposto applicativo del regime differenziato adottato” nei confronti dell'anarchico “è stato espressamente individuato nella necessità di interrompere l'attività comunicativa dello stesso, al fine di sanzionare l'istigazione ravvisata nel suo contenuto'“ e che per due volte il Tribunale del Riesame “ha escluso che le esternazioni del Cospito siano idonee ad istigare, ovvero che le stesse rappresentino indicazioni idonee ad indirizzare i soggetti presenti all'esterno a determinarsi a specifiche condotte criminose, ritenendo al contrario che le medesime si sostanzino nella manifestazione del pensiero politico del suo autore”.

Un fatto, questo che “rappresenta un indubbio e scardinante elemento di novità che doveva necessariamente condurre il Ministro ad una rivisitazione urgente e non differibile del regime differenziato in esecuzione”, sottolinea il difensore. Per tutto questo, secondo Rossi Albertini, “risulta incontestabile l'illegittimità del silenzio rifiuto serbato dal Ministro rispetto agli elementi di novità addotti dalla difesa (…) nell'ambito della valutazione in alcun modo politica, bensì squisitamente giuridica allo stesso demandata” dal momento che “non si rinvengono più gli elementi normativamente richiesti per il mantenimento del regime differenziato a carico” di Cospito.

Lo scorso giugno Cospito è stato condannato a 23 anni dalla Corte di Assise di Appello di Torino per l’attentato all'ex scuola allievi carabinieri di Fossano. L’accusa aveva chiesto l’ergastolo e isolamento diurno di dodici mesi, ma i giudici torinesi, chiamati solo a rideterminare la pena, si sono mossi nel solco della decisione della Corte costituzionale, che aveva aperto la strada a uno sconto di pena. Dunque l’anarchico ha evitato l’ergastolo, rimanendo al carcere duro, misura contro la quale ha protestato con un lungo sciopero della fame. Per la revoca del 41 bis la difesa è ricorsa anche alla Cedu, che però non si esprimerà prima di due o tre anni.