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di Grazia Longo

La Stampa, 24 aprile 2023

Il ministro: “Piena sintonia nel governo. Primo pacchetto entro fine maggio, poi i provvedimenti su Csm e separazione delle carriere”. “Entro fine maggio verrà presentato al Consiglio dei ministri un primo pacchetto di riforme relative all’uso delle intercettazioni, poi provvederemo alla separazione delle carriere dei magistrati e al Csm”.

Lo ha annunciato ieri sera il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante la trasmissione di Rai 3 “Che tempo che fa”. Ha inoltre precisato che “nonostante le intercettazioni siano molto utili alle indagini, non devono ledere i terzi estranei al processo. Questi non devono essere coinvolti. Quando da magistrato mi sono occupato del Mose ho usato migliaia di ore di intercettazioni ma nessuna è stata pubblicata sui giornali. Se Tizio parla con Caio e cita Sempronio quest’ultimo è senza difesa e il suo nome può finire sui giornali senza che possa interloquire. I delinquenti tanto più sono delinquenti, tanto più partono dal presupposto di essere intercettati e quindi se Tizio e Caio citano Sempronio, molto spesso è perché vogliono che Sempronio sia compromesso, sapendo di essere intercettati. Allora uno degli obiettivi di questa riforma è evitare che i terzi estranei al processo vengano comunque coinvolti con un vulnus terribile per la loro onorabilità e talvolta anche per la loro salute”.

E ancora: “Il primo pacchetto di riforme sarà in senso garantista, che significa enfatizzazione della presunzione di innocenza e certezza della pena una volta che la colpevolezza è stata accertata dal giudice, che non significa necessariamente carcere. In seconda battuta le riforme costituzionali che fanno parte del programma di questo governo e che richiedono tempi più lunghi, come appunto la separazione delle carriere e la riforma del Csm”.

Il Guardasigilli è intervenuto anche in merito alla celebrazione del 25 aprile che sta creando tante polemiche per le distanze prese da parte di alcuni esponenti del governo. “Se fosse per me il 25 aprile dovrebbe diventare non solo festa nazionale ma europea, la Resistenza non fu un fenomeno esclusivamente italiano ma anche francese, danese, olandese, russo e tedesco. La sconfitta del nazifascismo è un elemento che deve unificare le democrazie”.

Nessun imbarazzo per le dichiarazioni di altri esponenti della sua coalizione che non vanno in questa direzione? “Faccio parte di un governo con il quale sono in piena sintonia e ringrazio anche la presidente Meloni per avermi definito l’uomo giusto al posto giusto per quanto riguarda il ministero della Giustizia. Può capitare che alcune affermazioni di altri riflettano un modo di esprimersi che non corrisponde al mio. Ma a volte quando si parla in pubblico intervengono tensioni o emotività che possono portare ad affermare cose non condivisibili”.

In merito al caso di Artem Uss, l’uomo d’affari russo evaso il 22 marzo dalla sua lussuosa cascina di Basiglio dove era detenuto ai domiciliari con braccialetto elettronico, all’indomani del primo via libera alla sua estradizione negli Usa Nordio ha confermato quanto sostenuto alla Camera giovedì scorso: “Ho militato nella magistratura per 40 anni e non voglio minare l’autonomia della magistratura. Il mio procedimento disciplinare nei confronti della Corte d’appello di Milano sarà ora valutato dalla procura generale della Cassazione e non è affatto un atto di intimidazione nei confronti dei giudici. È paragonabile all’avviso di garanzia che i pm inviano ai cittadini su cui indagano”.

Il ministro ha poi ribadito il suo parere sull’anarchico Alfredo Cospito: “Le leggi vanno applicate e i vari uffici giudiziari per lui hanno stabilito l’ergastolo. Ora è intervenuta la Corte Costituzionale, vedremo le conseguenze. Quanto all’istituto del 41bis, nessun partito politico vuole abolirlo, bisognerà decidere se lo si vuole solo per mafiosi e terroristi. Per ora, però, è previsto anche per reati gravi come quelli di Cospito”.

Da garantista qual è, come valuta gli interventi restrittivi del governo tipo quelli contro i rave party e gli ecologisti o il decreto Cutro? “Che la pena sia inefficace come deterrente risulta da analisi storiche e sociali. Molte volte però la legge penale non ha un significato di deterrenza ma di attenzione politica e il governo è attento a combattere il traffico di esseri umani. Occorre maggiore collaborazione a livello europeo e bisogna aiutare i migranti nelle loro terre d’origine”. Ultima osservazione, sul “nostro sistema carcerario obsoleto: è difficile costruire carceri nuove. La mia proposta è adattare le caserme militari dismesse, sicure ma anche adatte ad attività rieducative come lo sport e il lavoro”.