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di Andrea Oliva

Il Resto del Carlino, 19 novembre 2023

La vicesindaca Bellini contro l’inasprimento delle pene per i genitori. Nello scorso anno circa la metà degli studenti è poi tornata in classe. Una novantina di studenti, dalle elementari alle scuole superiori, si perdono per strada nella città di Rimini. È la dispersione scolastica che il governo intende combattere con la reclusione per i genitori fino a due anni. Un errore, dice chiaramente la vicesindaca Chiara Bellini. Sarebbe un po’ come usare la clava quando serve affiancare ed educare. Non è un’opinione, perché il punto di vista della vicesindaca viene suffragato dai dati. “Delle 91 posizioni segnalate - spiega Chiara Bellini -, la metà (45), sono state recuperate in corso d’anno grazie ad un importante lavoro di richiamo e sollecito sulle famiglie. In particolare hanno ripreso la frequenza 22 alunni della scuola primaria, 2 delle scuole medie, 6 delle scuole superiori. Altri 15, hanno spostato la residenza, e recuperato la frequenza, in altri comuni o all’estero. Le posizioni di evasione accertata sono state 44. Di queste, la maggior parte (37) si sono registrate nella scuola primaria, il resto nella scuola media (3) e nelle scuole superiori (4)”.

La strategia per recuperare alunni e studenti che lasciano la scuola non può essere il carcere per i genitori, ribatte la vicesindaca. “Non si può pensare che l’unica soluzione a questi problemi sia la punizione. Mentre sui territori lavoriamo quotidianamente per il coinvolgimento attivo dei genitori, proponendo di dialogare di più e meglio con la scuola, la soluzione dello Stato è mandare in galera mamme e papà. Questo accanimento verso i genitori è inutile e dannoso, quasi un proclama elettorale più che una azione governativa mirata a risolvere i problemi”. Al posto del carcere servono risorse e progetti. “Ciò che serve non sono slogan di corto respiro, ma investimenti seri di lungo termine sulla scuola e il diritto allo studio. Risorse per diminuire l’impatto dei costi delle mense e dei trasporti (come facciamo autonomamente a Rimini e in regione, in assenza di contributi nazionali) o per aumentare le dotazioni territoriali per il tempo pieno e prolungato. Ma anche questo non basterebbe perché, sul tema dell’abbandono scolastico l’unico approccio risolutivo rimane quello educativo”. Il prossimo anno scolastico Rimini sarà protagonista per l’osservazione e la sperimentazione di strumenti per il contrasto all’evasione scolastica. È stata scelta dal Garante regionale per l’infanzia assieme a Reggio Emilia e Modena.