sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Massimo Massenzio

Corriere della Sera, 31 marzo 2023

Il sindaco: “Non potevo crederci”. Erano partiti da Siracusa a bordo di un pullman, senza documenti o accompagnatori, ed erano stati destinati a vari centri di accoglienza del Piemonte e invece sono stati abbandonati lì.

“Ultima fermata, scendete tutti”. Ieri mattina, poco dopo mezzogiorno, a Rocca Canavese, 26 migranti sono stati “abbandonati” più o meno in questo modo sulla piazza principale del paesino di 1700 abitanti, a 30 chilometri da Torino. Erano partiti da Siracusa a bordo di un pullman, senza documenti o accompagnatori, ed erano stati destinati a vari centri di accoglienza del Piemonte. Cinque donne, provenienti dalla Costa d’Avorio, erano attese in una cooperativa femminile del piccolo centro del Canavese, ma gli autisti hanno fatto scendere anche gli altri passeggeri e sono ripartiti in tutta fretta.

La reazione del sindaco - “Quando me lo hanno riferito non riuscivo a crederci - racconta il sindaco Alessandro Lajolo -. Poi sono sceso in piazza e ho visto questi poveri ragazzi, stanchi e spaesati, in strada. Siamo di fronte a un’emergenza umanitaria e qui a Rocca facciamo quello che è nelle nostre possibilità, ma l’accoglienza non può funzionare così”. Il primo cittadino ha immediatamente allertato la protezione civile per garantire cibo e acqua. Ed era pronto a portare le brandine nella palestra della scuola, ma fortunatamente non è stato necessario. I volontari della Croce Rossa di Susa sono venuti a prendere una famiglia ivoriana e l’autobus è tornato indietro dopo qualche telefonata infuocata: “Ovviamente ho informato subito la Prefettura, che devo ringraziare per la prontezza e l’efficacia dell’intervento - aggiunge Lajolo -. Ci hanno messo in contatto con gli autisti e dopo due ore la situazione è stata risolta. Mi spiace per queste persone che hanno dovuto affrontare pericoli e difficoltà e di certo non meritavano di essere trattate come pacchi. Ho chiesto spiegazioni ai conducenti del pullman, da quello che ho capito erano convinti che questo fosse un punto di smistamento. O forse erano semplicemente troppo stanchi”.

Alla fine 3 profughi sono stati portati a Susa, altri 3 sono stati ospitati dal Cisv e Liberitutti a Torino, mentre gli ultimi 5 hanno terminato il loro lungo viaggio in una cooperativa di Vercelli. Da quanto si apprende facevano parte di un gruppo di 70 persone partite dalla Sicilia e giunte a Torino nel corso della giornata, prima di essere “smistate” nelle varie destinazioni. Nel frattempo, alle Vallette, 22 dei migranti arrivati in città lunedì sera hanno trascorso un’altra notte nella palestra della protezione civile e, contrariamente alle previsioni, difficilmente la loro situazione si sbloccherà prima dell’inizio della prossima settimana.

I nuovi arrivi - E domani a Torino sono attesi nuovi arrivi: “In questo momento non abbiamo disponibilità nei Cas, ma ormai siamo abituati a lavorare in emergenza - ha commentato il prefetto Raffaele Ruberto -. Stiamo cercando di liberare posti nelle strutture, ma abbiamo bisogno di qualche giorno per andare a regime”. La prima soluzione è completare gli iter burocratici che finora hanno permesso a chi non ne avrebbe diritto di restare all’interno dei centri di accoglienza. Successivamente si rinnoverà l’appello ai sindaci del territorio, ma finora pochi si sono detti disponibili: alla base ci sono motivazioni politiche e opportunità elettorali che superano i confini degli schieramenti. La mossa finale sarà quella di rivolgersi a strutture private disposte a ospitare i migranti in arrivo. Si pensa soprattutto agli alberghi, magari quelli dei piccoli paesi di montagna, ma anche in questo caso le procedure di affidamento non sono certamente veloci.