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La Repubblica, 30 ottobre 2023

Notte di rabbia nella nuova ala in vista dell’inaugurazione prevista il 10 novembre del progetto accanto al carcere. Tutti trasferiti i detenuti rivoltosi. Calderone: “Siamo in una situazione di totale abbandono”. Risse, devastazioni e incendi. E quella rabbia pronta a esplodere in ogni momento. A Casal del Marmo non ci sono i colpi di scena della fiction Mare Fuori. Ma solo la più cruda delle realtà, dove il più banale dei litigi si può trasformare in una catastrofe. “Siamo in una situazione di totale abbandono”, denuncia Valentina Calderone, il garante dei detenuti del Campidoglio, che questa mattina visiterà l’istituto penitenziario minorile dopo l’ennesimo fine settimana di violenze.

Porte blindate e sanitari andati distrutti. E danneggiamenti nella nuova ala appena ristrutturata. L’ultima protesta è scoppiata sabato notte per dissidi legati all’inaugurazione del pastificio Futuro, il progetto del carcere grazie a cui circa 20 ragazzi che vivono nell’istituto avranno un lavoro. A capitanare la devastazione sarebbero stati alcuni dei detenuti esclusi dal progetto, tre giovani di nazionalità marocchina, tra cui un 24enne, che lavorava proprio nel pastificio. Il giovane, rientrato in carcere in seguito a un nuovo arresto, avrebbe perso la testa dopo aver saputo del suo imminente trasferimento. Gli altri due detenuti lo avrebbero assecondato nella protesta, accusando gli educatori dell’istituto di una differenza di trattamento.

I detenuti “preferiti” inseriti nel progetto del Pastificio, vista come un’opportunità di riscatto e speranza, gli altri abbandonati a loro stessi. Così quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello dell’istituzione penitenziaria rischia di diventare un caso, a pochi giorni dall’inaugurazione, prevista il 10 novembre. Le proteste sono durate diverse ore, tanto che quando ieri mattina il parroco si è presentato sul posto la situazione era ancora tesa. “Non c’è stato nessun ferito grazie alla velocità del personale della polizia penitenziaria che è intervenuto subito”, afferma Massimo Costantino, segretario generale del sindacato Fns Cisl Lazio, che da mesi denuncia il sovraffollamento di Casal del Marmo, dove vivono 54 detenuti a fronte dei 45 previsti. I protagonisti dei danneggiamenti sono stati trasferiti, fanno sapere dal ministero della Giustizia. Ma la situazione all’interno dell’istituto minori continua a essere esplosiva.

“Mi recherò questa mattina per capire cosa è accaduto. Casal del Marmo è abbandonato - aggiunge il garante dei detenuti Calderone - Il problema è il sistema penitenziario che è in sofferenza. Diminuiscono gli investimenti in risorse e programmi e contestualmente cresce il malessere dei detenuti”. Solo lo scorso 2 ottobre, per protestare contro il vitto scadente, alcuni giovani avevano dato fuoco a una cella e a un padiglione. Il 6 settembre, invece, erano state sequestrate diverse dosi di hashish e cocaina e un punteruolo, proprio nei locali del Pastificio, che nei mesi scorsi era stato visitato anche da papa Francesco. Sarebbe stato questo episodio a scatenare le violenze di sabato.