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redattoresociale.it, 19 luglio 2023

Dopo le diverse esperienze pilota che avevano già introdotto i primi corsi arbitri all’interno degli istituti penitenziari e al superamento, nel 2021, di quelle parte normativa che ancora impediva il pieno riconoscimento dei neo-arbitri, oggi un Protocollo nazionale ne definisce gli obiettivi e le modalità di attivazione.

In piena coerenza con il Progetto federale “Rugby Oltre le Sbarre”, che ad oggi è attivo in 12 istituti penitenziari italiani, il Consiglio Federale ha recepito il progetto “Arbitri Oltre le Sbarre”, il cui obiettivo è di formare nuovi arbitri tra i detenuti partecipanti al Progetto federale (già sugellato sin dal 2018 con il 1^ Protocollo FIR/DAP).

Dopo le diverse esperienze pilota che avevano già introdotto i primi corsi arbitri all’interno degli istituti penitenziari e al superamento, nel 2021, di quelle parte normativa che ancora impediva il pieno riconoscimento dei neo-arbitri, oggi un Protocollo nazionale ne definisce gli obiettivi e le modalità di attivazione.

Il Progetto “Arbitri Oltre le Sbarre”, spiega la nota della Federugby, “costituisce quindi una nuova offerta formativa che, sostenuta da una individuale assunzione di responsabilità del partecipante, sperimenta la revisione del proprio vissuto sovvertendolo: il direttore di gara è un facilitatore del gioco e del divertimento cui spetta occuparsi di garantire il rispetto delle regole, il rispetto dell’avversario, il rispetto dell’arbitro, il rispetto di quei valori a fondamento del nostro sport”. Il protocollo sarà promosso in tutte le sezioni arbitrali di quei territori dove esiste un Club impegnato in un istituto penitenziario con il Progetto “Rugby Oltre le Sbarre”, aprendo l’aula didattica a tutte le parti che contribuiscono a far girare la palla ovale tra le sbarre: polizia penitenziaria, funzionari pedagogici, amministrativi.

La condivisione degli obiettivi con tutta la comunità rugbystica, permetterà a coloro che al termine del percorso otterranno la qualifica di arbitro, di poter essere impegnati sui campi da gioco sia durante la detenzione, nel caso in cui sussistano le condizioni previste dalle normative in tema di permessi di uscita, sia al termine della detenzione. Stessa opportunità sarà riservata anche ad altri eventuali partecipanti al corso istituito nell’Istituto Penitenziario coinvolto.

“Il progetto ‘Arbitri oltre le sbarre’- spiega Alan Falzone, coordinatore della Commissione nazionale Arbitri della FIR - costituisce un’opportunità di rilievo che la Federazione promuove con grande passione ed entusiasmo consapevole che il rispetto delle regole di gioco, dell’avversario e dell’arbitro, l’inclusione, il sostegno e il divertimento, valori a fondamento del nostro sport, possono contribuire alla formazione di persone migliori”.