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Il Fatto Quotidiano, 22 febbraio 2024

Nelle carceri italiane non ci sono soltanto detenuti che muoiono perché si tolgono la vita. A Roma due uomini malati sono morti a distanza di poche ore. Su questi decessi saranno avviate verifiche da parte del Garante nazionale dei detenuti. Le verifiche si effettueranno così come è stato fatto e sta avvenendo anche per altri casi. Il primo, deceduto nella notte tra il 19 e il 20, aveva 66 anni ed era diabetico e si trovava in cella a Rebibbia.

Il secondo, morto mercoledì mattina, aveva 77 anni ed era affetto da polmonite, oltre ad avere un’insufficienza renale: era ricoverato proveniente da Rebibbia. Il Garante delle persone private della libertà del Lazio, Stefano Anastasia, il quale si è impegnato a tenere un incontro con i dirigenti della Asl per verificare lo stato dei servizi sanitari interni all’istituto, ha denunciato “l’incompatibilità della detenzione con le malattie gravi, che non possono essere adeguatamente curate in carcere”. In merito alla morte del 66enne, Anastasia ha aggiunto: “L’inchiesta della procura dirà della tempestività dei soccorsi e dell’assistenza prestata”.