romatoday.it, 16 agosto 2024
Un mese fa la relazione della Garante dei detenuti Valentina Calderone. Nell’istituto romano il sovraffollamento ha raggiunto nel 2023 picchi del 180%. “È stata una visita molto toccante, un’occasione per augurare buon Ferragosto alla popolazione carceraria e agli agenti della Polizia Penitenziaria che lavorano in condizioni molto difficili, ma anche per esprimere la nostra vicinanza come Amministrazione, con rispetto a una situazione molto difficile”. Con queste parole il sindaco Roberto Gualtieri commenta la visita di questa mattina nel carcere romano dove si è recato insieme a Valentina Calderone, Garante dei diritti delle persone private della libertà di Roma.
“Questa casa circondariale - ha ricordato il sindaco - ha dei numeri senza precedenti: sono quasi milleduecento i detenuti, quasi il doppio della effettiva capienza, e questo porta a situazioni davvero di grande difficoltà, di assenza poi di spazi comuni perché tutti gli spazi sono utilizzati per far dormire le persone, perché non ci sono abbastanza letti e stanze. Anche gli agenti della Polizia Penitenziaria sono costretti a straordinari su straordinari perché sono molto al di sotto del regolare organico”.
Turni di 16 ore, aggressioni. Le storie dei “reclusi” in divisa - “Stiamo cercando, nelle nostre funzioni, di fare il possibile per affrontare questa emergenza carceri - ha spiegato ancora - Regina Coeli è uno degli istituti più sovraffollati d’Italia, il centro dell’emergenza dove ci sono stati diversi suicidi e molti detenuti ci hanno raccontato la loro situazione davvero difficile. La Costituzione dice che la detenzione ha una funzione di rieducazione, ma qui si rischia che le persone escano in condizioni peggiori di come sono entrate. Quindi noi stiamo cercando di fare quello che possiamo; i nostri ventilatori sono stati apprezzati, ma quando si è di fronte a un sovraffollamento strutturale come questo, tutte le misure che si possono adottare sono dei palliativi: bisogna drasticamente ridurre il numero delle presenze, significativamente aumentare gli organici della Polizia Penitenziaria e poi lavorare sempre più per una accelerazione dei tempi della giustizia perché ci sono detenuti qui da mesi, anni in attesa di giudizio, senza nemmeno sapere se sono innocenti”.
Il report sulle carceri e di dati di Regina Coeli - Due settimane fa la Garante dei detenuti Valentina Calderone aveva presentato in Consiglio comunale la sua prima relazione sulle condizioni delle carceri romane, snocciolando numeri poco rosei sulle condizioni delle persone private della libertà personale negli istituti, anche per minorenni, della Capitale. Sovraffollamento e numero elevato di suicidi i due elementi oltremodo preoccupanti.
Nel 2023 il sovraffollamento ha raggiunto picchi del 180% proprio a Regina Coeli, dove oggi si è recato il sindaco Gualtieri. E ancora nello stesso carcere si sono verificati sette suicidi negli ultimi 18 mesi. “Vivere in un carcere sovraffollato - dichiara Calderone - significa che il personale dell’area giuridico pedagogica ha in carico troppe persone e non riesce a svolgere un effettivo lavoro di costruzione dei percorsi individuali, significa anche che gli operatori della polizia penitenziaria non riescono a garantire la sorveglianza per le varie attività, e sono spesso sottoposti a orari massacranti per coprire i turni di servizio”. Ad aggravare questa situazione ci sono le condizioni strutturali, spesso fatiscenti, che diventano intollerabili d’estate: stanze da due che ospitano cinque persone, infiltrazioni di acqua e muffa alle pareti, lavandini che perdono, acqua calda che non funziona, aule scolastiche e di socialità che vengono utilizzate come stanze di pernotto. Tutto questo ha come conseguenza un clima particolarmente teso all’interno degli istituti”. Nella giornata di ieri, ancora a Regina Coeli, sono stati consegnati 300 ventilatori, uno per ogni cella, dall’assessora alle Politiche sociali Barbara Funari. L’allarme era stato lanciato dai sindacati della penitenziaria. Carceri roventi, con alcuni detenuti che per protesta si sono rifiutati di entrare nelle rispettive celle, dove le temperature erano arrivate sino a 40 gradi. Da qui il monito del segretario generale Uilpa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio: “Le carceri si confermano una polveriera pronta a esplodere alla minima scintilla”.